Color Fest 2025 ha fatto centro. Anzi, ha superato ogni aspettativa. Nella sua tredicesima edizione, il festival ha portato 10.000 spettatori nella magica cornice della Riviera dei Tramonti di Lamezia Terme, trasformando tre giorni di musica in un’esperienza totalizzante che ha saputo fondere live vibranti, paesaggi incantati e spirito di comunità. Dal 9 all’11 agosto, il festival si è confermato come uno degli eventi più interessanti del panorama musicale italiano, capace di coniugare respiro internazionale e profondo legame con il territorio calabrese.

Palchi immersi nella natura, live al tramonto e after-show tra gli alberi

Una nuova location, quella della Riviera dei Tramonti, che ha restituito una scenografia naturale unica: il palco principale affacciato sul mare, gli stage immersi nella pineta e l’area camping diventata luogo di incontri, suoni e racconti. Il risultato? Ogni concerto si è trasformato in un’esperienza multisensoriale, tra tramonti spettacolari e musica in fusione perfetta con l’ambiente.

Il primo giorno ha aperto con le sonorità sospese dei francesi Isaac Delusion, seguiti dal cantautorato elegante e coinvolgente di Marco Castello, protagonista di un set emozionante al calar del sole. A chiudere la serata, Lucio Corsi, visionario performer capace di unire glam-rock e poesia contemporanea, ha incantato il pubblico con uno spettacolo onirico e potente.

Dal pop raffinato al post-punk europeo: l’anima multiforme del festival

La seconda giornata ha confermato la forza curatoriale del Color Fest: Giorgio Poi ha regalato momenti di grande lirismo sonoro, mentre l’energia contagiosa di OkGiorgio ha scaldato il pubblico fino all’arrivo di Mace, che ha trasformato il lungomare in una grande pista sotto le stelle. La voce magnetica di Joan Thiele, capace di fondere soul ed elettronica, ha aggiunto un tocco di magia a una notte indimenticabile.

Il gran finale, con il format Be Color (coprodotto con Be Alternative), è stato il culmine di un percorso emotivo e musicale senza pari. Sul palco vista mare si sono alternati nomi di caratura internazionale: The Murder Capital e Shame, tra i principali esponenti del post-punk europeo, hanno scosso il pubblico con set intensi e viscerali. Il ritorno storico degli Offlaga Disco Pax ha acceso la nostalgia e l’emozione collettiva, mentre Populous, con la sua elettronica globale e sofisticata, ha avvolto la platea in una dimensione onirica. Il giovane talento canadese Ekkstacy ha portato una scarica di energia indie, e l’italo-disco esplosiva di Mind Enterprises ha trasformato la pineta in un dancefloor internazionale.

Una visione che va oltre la musica: il festival come motore culturale

Oltre ai live, il Color Fest ha dimostrato di essere molto più di un festival musicale: è un progetto culturale che valorizza la Calabria come luogo di incontro tra linguaggi artistici, promozione del territorio e costruzione di comunità. Le parole del direttore artistico Mirko Perri raccontano l’anima profonda di questa edizione:

“Questa edizione del Color Fest ha segnato una svolta, dimostrando come la Calabria possa essere protagonista di un festival di respiro internazionale senza perdere il legame profondo con la sua comunità. Vedere 10.000 persone vibrare insieme tra mare, pineta e tramonti è stato un segnale potentissimo: il pubblico, gli artisti e il territorio hanno risposto con entusiasmo, trasformando questa esperienza in qualcosa di irripetibile. La Calabria sta vivendo un momento di crescita culturale straordinario e il Color Fest vuole essere motore di questo cambiamento, un laboratorio vivo e un punto di riferimento per le nuove generazioni.”

Con la sua capacità di coniugare musica contemporanea, paesaggio naturale e progettualità culturale, Color Fest si conferma un modello virtuoso nel panorama nazionale. E la notizia che tutti aspettavano è già realtà: le date per il Color Fest 2026 sono ufficiali — 11, 12 e 13 agosto — ancora una volta nella splendida Riviera dei Tramonti, dove ogni sera diventerà poesia sul mare calabrese.