Allarme botulino: un uomo di 35 anni, con sintomi, si presenta in costume da bagno all'Annunziata
Continua a crescere la paura fra chi ha mangiato il panino al food truck sequestrato

In aumento i casi di intossicazione dopo la consumazione di panini acquistati da un food truck sul lungomare. Aperta un’inchiesta. Analisi in corso fuori regione.
La situazione si aggrava a Cosenza, dove è in corso un’emergenza sanitaria legata a una sospetta intossicazione da botulino. Dopo i primi casi segnalati, nel tardo pomeriggio si sono presentate in ospedale altre 11 persone con sintomi compatibili con l’intossicazione: tre di loro sono state ricoverate in terapia intensiva, portando a 13 il numero complessivo dei ricoverati gravi. La maggior parte dei pazienti sono ragazzi under 40.
Un altro caso è arrivato in mattinata. Un uomo di 35 anni si è presentato in costume da bagno all'ospedale Annunziata perché, dopo aver mangiato il panino incriminato al food truck ora sequestrato, ha iniziato ad accusare i sintomi. Terrorizzato si è affidato alle cure dei saniteri bruzi.
Tutta la vicenda è riconducibile alla consumazione di panini – in particolare con salsiccia e broccoli sott’olio – acquistati presso un food truck ambulante noto come “Da Peppino”, parcheggiato sul lungomare nord di Diamante. Il mezzo è stato sequestrato su disposizione della Procura di Paola, che ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza.
Un morto a Lagonegro e un giovane intubato a Cosenza
Tra i casi più gravi, quello di un 53enne di Cercola (Na), che aveva consumato il panino lo scorso 6 agosto. Dopo aver avvertito i primi sintomi, invece di recarsi in ospedale, ha deciso di tornare a casa in auto. È deceduto all’altezza di Lagonegro, prima di poter ricevere assistenza medica. La magistratura ha aperto un fascicolo sul caso.
Intanto, all’ospedale Annunziata di Cosenza, uno dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è stato intubato per la gravità del quadro clinico, mentre altri due restano sotto osservazione con condizioni stabili. Il primario Andrea Bruni, in prima linea nella gestione dell’emergenza, ha annunciato l’arrivo da Roma di sette fiale di siero antitossina botulinica, una da somministrare subito, sei come scorta, grazie al supporto del presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli.
Indagini in corso, conferenza stampa e analisi fuori regione
Sul fronte investigativo, l’Asp di Cosenza ha avviato un’indagine epidemiologica: sono stati prelevati campioni di cibo dal food truck, che verranno analizzati in un laboratorio specializzato fuori regione per confermare l’eventuale presenza della tossina botulinica. In attesa dei risultati, la Direzione strategica dell’Azienda ospedaliera di Cosenza ha convocato per domani alle ore 16 una conferenza stampa per aggiornare la cittadinanza.
Durante l’incontro saranno fornite indicazioni sulla gestione clinica, le misure sanitarie adottate e le caratteristiche della sintomatologia suggestiva di intossicazione da botulino, con l’obiettivo di informare correttamente famiglie e cittadini, evitare allarmismi e promuovere comportamenti alimentari sicuri.
Street food sotto osservazione: tra fiducia e controlli mancati
Il caso solleva interrogativi profondi sulla sicurezza alimentare e sulla vigilanza nei confronti delle attività ambulanti. Il botulino, prodotto dal batterio Clostridium botulinum, può svilupparsi in alimenti conservati male o lavorati senza adeguati standard igienico-sanitari ed è potenzialmente letale anche in piccole dosi.
Non si tratta di criminalizzare lo street food – settore che in Calabria offre anche eccellenze e qualità – ma di pretendere controlli severi, continui e imparziali. La salute pubblica non può essere lasciata al caso. Questo episodio rappresenta una ferita alla fiducia dei cittadini, che si aspettano di poter mangiare in sicurezza anche per strada.