Centrache tra storia normanna, boschi e tradizione arborea nel cuore delle Serre calabresi
Il più piccolo comune della provincia di Catanzaro si apre come uno scrigno dove natura, memoria e cultura convivono in armonia
Centrache è un Comune della provincia di Catanzaro che si erge a circa 458 metri di altitudine sulle pendici sud-orientali della Serralta di San Vito, all’interno del versante ionico delle Serre calabresi. Il suo territorio si sviluppa in una fascia collinare e boschiva di circa 7-8 km², dominata da paesaggi agrari e da una natura che accompagna da vicino la vita del borgo. Pur essendo tra i comuni più piccoli della provincia per numero di abitanti, Centrache conserva un’identità forte e un legame profondo con il proprio ambiente.
Radici storiche e stratificazioni culturali
La storia di Centrache è legata all’epoca normanna e alla struttura feudale che attraversò i secoli successivi: era casale della contea di Squillace e passò attraverso le mani dei Marzano, degli Aragonesi e dei Borgia, fino al compimento dell’eversione della feudalità. I terremoti del 1783 e successivi colpirono duramente il borgo, ma le comunità locali seppero resistere e ricostruire, imprimendo al tessuto urbano segni di continuità e rinascita. Il nome stesso del paese, che alcuni ritengono derivare dall’aggettivo greco “kentrikós” (centrale), richiama la sua posizione geografica e una memoria antica.
Arte, fede e luoghi di culto immersi nella natura
Centrache custodisce piccoli gioielli architettonici che testimoniano l’intreccio tra fede, tradizione e paesaggio. Tra questi spiccano edifici sacri come la chiesa dell’Annunciazione e la Chiesa di San Nicola Ceramidìo, quest’ultima di probabili origini bizantine con struttura circolare e cupola ribassata. I boschi circostanti, i torrenti che un tempo alimentavano mulini artigianali e la presenza di sorgenti naturali rendono il territorio un ambiente ideale per chi ama camminare, osservare e immergersi nel silenzio della montagna ionica.
Identità, economia di montagna e sfide contemporanee
Tradizionalmente legato all’agricoltura — con coltivazioni di castagne, olive, frutta e allevamento — Centrache oggi affronta la sfida della valorizzazione del patrimonio locale e del contrasto dello spopolamento, propria di molti piccoli borghi calabresi. Nonostante la dimensione ridotta, il comune partecipa attivamente a progetti di sviluppo rurale e turistico, puntando sulla natura, sull’identità arborea delle Serre e sulle esperienze di turismo lento. La comunità locale continua a vivere con cura il proprio territorio e le proprie radici.
Un invito alla scoperta autentica
Visitare Centrache significa fare esperienza di una Calabria autentica, fatta di colline, di paesaggi che cambiano in poche centinaia di metri, di vicoli tra case antiche e boschi silenziosi. È un invito a vivere il borgo non come meta fugace, ma come tappa di un viaggio che valorizza lentezza e ascolto. Lasciarsi avvolgere dall’atmosfera di Centrache significa restituire centralità a ciò che spesso viene dimenticato: il rapporto tra uomo e territorio, la memoria che resiste e la bellezza che non urla, ma sussurra.