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Dopo anni, spesso decenni, trascorsi all’estero o nelle grandi città del Nord Italia, molti emigranti calabresi decidono di tornare nella loro terra d’origine. Il rientro, che per molti è un momento carico di emozioni, è anche un’occasione di confronto tra passato e presente, tra aspettative e realtà. La Calabria, con il suo paesaggio mozzafiato e le sue tradizioni radicate, continua a rappresentare per molti un legame affettivo profondo e un richiamo irresistibile.


Un legame culturale e affettivo che non si spegne

Molti emigranti tornano spinti dal desiderio di ritrovare le proprie radici, di ricongiungersi con familiari e amici, di respirare quell’aria e vivere quei luoghi che hanno lasciato spesso in giovane età. La Calabria viene spesso descritta come una terra ricca di storia, cultura e bellezze naturali, un patrimonio inestimabile che rimane vivo nel cuore di chi l’ha lasciata. Tuttavia, il ritorno non è sempre facile. C’è chi sottolinea con malinconia i cambiamenti, ma anche le difficoltà che ancora oggi caratterizzano la regione, a partire dalle carenze infrastrutturali e dalla mancanza di opportunità lavorative.

Tra difficoltà e nuove opportunità: la sfida del reinserimento

L’esperienza di chi torna in Calabria è spesso segnata da un confronto con una realtà economica e sociale che appare molto diversa da quella vissuta altrove. La scarsità di posti di lavoro, la burocrazia lenta e una certa arretratezza infrastrutturale sono ostacoli concreti che frenano la voglia di investire e di costruire un futuro. Al tempo stesso, non mancano le testimonianze di chi, tornato con nuove competenze e idee, cerca di contribuire allo sviluppo locale, puntando sul turismo sostenibile, sull’agricoltura di qualità o su iniziative culturali. Per molti, il ritorno è anche una sfida personale: trasformare la Calabria da luogo di emigrazione a terra di opportunità e crescita.

Un futuro possibile, tra nostalgia e impegno

Nel complesso, gli emigranti che tornano in Calabria portano con sé una doppia anima: quella della nostalgia per un passato da custodire e quella di un desiderio concreto di cambiamento. Il loro sguardo critico ma speranzoso riflette una terra che, pur con tutti i suoi limiti, continua ad attrarre e a emozionare. Il ritorno degli emigranti non è solo un fatto anagrafico o emotivo, ma un segnale importante che può contribuire a rigenerare il tessuto sociale ed economico della Calabria, se saputo valorizzare con politiche adeguate e un impegno condiviso.