Rapimento della piccola Sofia: Rosa Vespa e Aqua Moses in custodia cautelare
La coppia è accusata di rapimento e sequestro di persona: ora si attende la convalida del fermo da parte del giudice

È terminato con l’arresto il dramma che ha coinvolto la piccola Sofia, rapita a un giorno di vita dalla clinica “Sacro Cuore” di Cosenza. Dopo una lunga notte in Questura, Rosa Vespa è stata trasferita al carcere di Castrovillari, mentre il marito, Aqua Moses, è stato rinchiuso nella struttura detentiva di Cosenza. Entrambi sono accusati di rapimento e sequestro di persona. Ora si attende la convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari di Cosenza.
La ricostruzione del rapimento: un’azione premeditata
Gli inquirenti, durante una conferenza stampa, hanno ricostruito con precisione quanto accaduto nel pomeriggio di ieri. Rosa Vespa, fingendosi una puericultrice della clinica, si sarebbe introdotta nella struttura poco dopo le 18:00. Protetta da una mascherina che nascondeva in parte il volto, ha affermato di dover prelevare la bambina per effettuare controlli di routine. Questo stratagemma ha permesso alla coppia di guadagnare tempo prezioso prima che il rapimento venisse scoperto.
Da quanto emerso, la donna aveva trascorso diverse ore nei pressi della clinica, osservando attentamente i movimenti del personale e degli ospiti. Sarebbe stata vista gironzolare nei dintorni, seduta su una panchina o passeggiando avanti e indietro, in quello che ora appare come un meticoloso studio della situazione.

Un piano che parte da lontano
Ulteriori indagini hanno rivelato dettagli inquietanti: nei giorni precedenti al rapimento, la coppia si era recata più volte in un bar situato nelle vicinanze della clinica. Secondo le testimonianze dei proprietari e dei clienti, Rosa Vespa e Aqua Moses avrebbero chiesto informazioni su dolci, apparentemente per una festa di benvenuto per il loro presunto figlio. Tuttavia, gli inquirenti ipotizzano che si trattasse di un tentativo di mimetizzarsi e studiare il territorio, oppure di un’idea per celebrare il successo del piano criminale.
I nodi da sciogliere: sicurezza sotto accusa
Nonostante l’esito positivo della vicenda, restano molteplici interrogativi sulla sicurezza della clinica “Sacro Cuore”. Come è stato possibile che una coppia entrasse nella struttura senza alcuna apparente autorizzazione e uscisse con una neonata? Nessuno si è accorto della loro presenza sospetta o dell’assenza di un neonato registrato? Le indagini sono ora concentrate sul verificare eventuali falle nei protocolli di sicurezza della struttura sanitaria. “Il mosaico di quanto accaduto è quasi completo, ma ci sono aspetti che meritano ulteriori approfondimenti,” hanno dichiarato gli inquirenti.
Rosa Vespa e Aqua Moses dovranno ora rispondere alle accuse di fronte alla giustizia, mentre la piccola Sofia, finalmente tornata tra le braccia dei genitori, è il simbolo di una vicenda che poteva concludersi in maniera ben più tragica.