Test di Medicina, Madeo attacca la riforma e chiede un cambio di rotta
La consigliera regionale del Pd critica il nuovo sistema di accesso alle facoltà mediche e avverte sul rischio di aggravare la carenza di medici in Calabria
La consigliera regionale del Partito Democratico, Rosellina Madeo, interviene con toni critici sulla nuova riforma dei test d’ingresso a Medicina, definendo la situazione “una Caporetto”. Nei primi quiz, infatti, solo poco più del 10% degli studenti è riuscito a superare la soglia di sbarramento, mentre i risultati della seconda tornata arriveranno prima di Natale. “Con questi numeri – afferma Madeo – la Calabria dovrà continuare a reperire medici a Cuba ancora per molto”.
Una riforma che non risolve il problema
Secondo Madeo, la riforma, presentata come una misura per superare il numero chiuso, si limita in realtà a posticipare la selezione senza fornire agli studenti strumenti efficaci per prepararsi. “Il semestre filtro – spiega – impegna le ragazze e i ragazzi nello studio dei primi esami curriculari, ma non li mette nelle condizioni di affrontare adeguatamente la prova d’ingresso”. Una corsa a ostacoli che, soprattutto in Calabria, rischia di aggravare la già preoccupante carenza di personale medico.
Sanità calabrese e fuga dei professionisti
La consigliera denuncia inoltre che molti giovani calabresi scelgono di laurearsi e lavorare fuori regione, nonostante la qualità della formazione universitaria locale. “I nostri medici – aggiunge – sono tra i meno pagati d’Italia e costretti a turni estenuanti”. Per invertire la rotta, Madeo invoca strutture sanitarie moderne e sicure, stipendi adeguati e più borse di specializzazione, soprattutto in settori strategici come radiologia, patologia e medicina d’urgenza. “Il problema – conclude – riguarda tutti: senza un cambio di direzione e il coraggio di ammettere gli errori, non potremo garantire una sanità efficiente e sicura”.