Il ballo dei giganti, la danza di Mata e Grifone che anima l’estate calabrese
Le gigantesche statue di cartapesta, sorrette da uomini nascosti all’interno, sfilano danzando per le vie cittadine al ritmo incalzante dei tamburi e delle fanfare

Ogni estate, in molte città calabresi, torna uno spettacolo unico che affonda le sue radici nei secoli: il ballo dei giganti. Si tratta di un’antica tradizione popolare che vede protagonisti Mata e Grifone, due enormi figure alte fino a quattro metri, simboli della storia e dell’identità calabrese.
La danza per la città
Le gigantesche statue di cartapesta, sorrette da uomini nascosti all’interno, sfilano danzando per le vie cittadine al ritmo incalzante dei tamburi e delle fanfare. Mata, vestita con abiti ricchi e colorati, rappresenta la bellezza e la forza della popolazione locale. Grifone, spesso raffigurato come un moro o un guerriero, richiama i tempi delle invasioni saracene e racconta il mito dell’amore contrastato tra civiltà diverse. Questa tradizione è particolarmente sentita a Reggio Calabria e a Messina, ma in molte altre zone della Calabria si organizzano varianti della festa, che coinvolgono l’intera comunità in giorni di allegria, musica e folklore.
Un legame tra storia e leggenda
Secondo la leggenda, Grifone, capo dei saraceni, si innamorò perdutamente della bella Mata, figlia di un nobile locale. Dopo molte avventure e guerre, riuscì a conquistarla e a convertirsi, dando così origine alla fusione tra culture diverse che ancora oggi caratterizza il sud Italia. Il ballo dei giganti è quindi molto più di una festa: è una rappresentazione viva della storia calabrese, un inno alla capacità di accogliere e trasformare le differenze in ricchezza culturale. Ancora oggi, vedere Mata e Grifone danzare nelle strade è uno spettacolo che emoziona grandi e piccoli, custodendo e rinnovando la memoria collettiva di un popolo fiero delle proprie radici.