Tartarughe Caretta Caretta, la Calabria diventa culla di vita sulle sue spiagge
Dallo Ionio al Tirreno sempre più nidi lungo le coste calabresi

In Calabria, tra acque limpide e spiagge tranquille, vive una presenza preziosa e silenziosa che ogni estate torna a riproporsi. Si tratta della tartaruga marina Caretta Caretta, una delle specie simbolo del Mediterraneo. Da giugno a settembre, decine di esemplari scelgono proprio le coste calabresi per deporre le uova, rendendo la regione una delle aree più importanti d’Italia per la loro riproduzione.
La Caretta Caretta è la specie di tartaruga marina più diffusa nel nostro mare ma anche tra le più minacciate. Le cause principali sono l’inquinamento, la plastica, la pesca accidentale e l’eccessiva presenza dell’uomo nelle aree di nidificazione. La Calabria, con il suo paesaggio ancora in molti tratti incontaminato, si conferma una zona fondamentale per la salvaguardia della specie.
Il litorale ionico tra i più attivi per le nidificazioni
Il tratto di costa più frequentato dalle tartarughe è quello dello Ionio meridionale, in particolare tra Brancaleone, Bova Marina, Ferruzzano, Africo e Capo Spartivento. Qui si concentrano ogni anno la maggior parte dei nidi rinvenuti e protetti dai volontari impegnati nella salvaguardia dell’ambiente marino.
Brancaleone è considerata da molti la capitale calabrese delle tartarughe. Le sue spiagge, sabbiose e poco urbanizzate, sono state teatro di numerose schiuse e ogni anno attirano studiosi, ambientalisti e appassionati. Negli anni si è creata una rete di sorveglianza attiva che pattuglia le coste, segnala i nidi e accompagna i piccoli nel momento più delicato, quello della corsa verso il mare.
Anche sul Tirreno si registrano presenze importanti
Negli ultimi anni anche il Tirreno calabrese ha iniziato a far registrare la presenza di nidi. Alcuni tratti di spiaggia tra Paola, Belmonte Calabro, Nicotera Marina e Capo Vaticano hanno accolto tartarughe in cerca di sabbia adatta per la deposizione. Nonostante l’urbanizzazione più marcata rispetto allo Ionio, alcune zone restano protette e adatte alla nidificazione.
In particolare, nelle aree marine protette come quella degli Scogli di Isca, le tartarughe vengono avvistate con regolarità durante le immersioni o i monitoraggi subacquei. La loro presenza è un segnale positivo sulla qualità dell’ambiente marino e rafforza l’importanza di mantenere queste aree tutelate.
Protezione e consapevolezza in crescita
Il ruolo del volontariato è centrale. Ogni estate centinaia di persone si impegnano a segnalare nidi, proteggerli e seguire le schiuse. Le amministrazioni locali e le associazioni ambientali collaborano per sensibilizzare residenti e turisti, promuovendo comportamenti responsabili e campagne informative.
Tra le principali minacce ancora presenti ci sono l’illuminazione artificiale, la presenza di veicoli sulla sabbia, i rifiuti e gli animali randagi. Ma grazie all’informazione e alla vigilanza attiva, molti pericoli sono stati ridotti. Aumentano le segnalazioni e crescono i dati positivi, a dimostrazione di un impegno collettivo sempre più efficace.
Un valore naturale da tutelare
La presenza della Caretta caretta è molto più che un fenomeno naturale. È un segnale che il mare calabrese ha ancora molto da offrire. Proteggere le tartarughe significa difendere un’intera catena ecologica, ma anche investire in un turismo più rispettoso e consapevole.
La Calabria ha tutto il potenziale per diventare un punto di riferimento nella tutela delle tartarughe marine. Le spiagge del sud, con la loro bellezza semplice e autentica, possono essere il simbolo di una nuova stagione per la regione. Una stagione in cui sviluppo e natura camminano insieme, senza compromessi.