Amato
Amato

Amato è un piccolo Comune della provincia di Catanzaro situato in una posizione geografica davvero singolare: si trova infatti in uno degli istmi più stretti d’Italia, nell’area dell’istmo di Marcellinara, da cui è possibile tra l’altro intravedere il Mar Tirreno e, in giornate limpide, persino le Isole Eolie. L’altitudine media del centro abitato si aggira attorno ai 480 metri sul livello del mare, e il territorio comunale si sviluppa su una ventina di chilometri quadrati nella Presila catanzarese, fra verdi colli e valli. La vicinanza sia al capoluogo sia allo scalo di Lamezia Terme conferisce ad Amato una posizione strategica ma al tempo stesso appartata, immersa in un contesto agricolo che conserva tradizioni antiche.

Radici antiche e stratificazione culturale

La storia di Amato si perde in epoche remote: il paese è citato già da fonti antiche come una delle comunità legate all’antica città di Lametia, e vive una lunga vicenda che attraversa epoche greche, romane, normanne e feudali. Nel Medioevo il borgo fu feudo di nobili famiglie e nel tempo vide anche la presenza di comunità albanesi (arbëreshë) che si insediarono nella valle dell’Amato a partire dal XV secolo. Con il passare del tempo molte delle tracce linguistiche e rituali di queste comunità si sono attenuate, ma restano segni materiali nel tessuto urbano e nel paesaggio.

Architetture, angoli nascosti e patrimonio materiale

Nonostante le dimensioni modeste, Amato custodisce testimonianze architettoniche degne di nota. Nel centro storico si intravedono i ruderi del castello normanno-angioino, una torretta e alcune strutture murarie che ricordano l’impianto medievale del borgo. All’interno del tessuto urbano si trovano anche eleganti palazzi gentilizi dei secoli XVII-XIX, fontane monumentali e una chiesa madre dedicata all’Immacolata Concezione che conserva un busto seicentesco di San Francesco di Paola. Il paesaggio circostante, fatto di colli e vallate ricche di acqua e vegetazione, invita a passeggiate che tra mulini antichi, sorgenti e boschi evocano un tempo dimenticato e una natura da riscoprire.

Tradizione agricola e dinamiche contemporanee

Amato conserva un forte legame con la sua vocazione agricola, grazie alle terre fertili della valle e al clima che favorisce colture tipiche dell’entroterra calabrese. Tuttavia, come molti centri dell’area interna della Calabria, affronta la sfida dell’emigrazione e del calo demografico, con conseguenti cambiamenti sociali ed economici. Gli abitanti si definiscono “amatesi” e parlano un dialetto calabrese centrale, che rappresenta un filo sottile con la storia linguistica della regione. La posizione rurale del paese non ha impedito un certo dinamismo legato all’accessibilità ai centri vicini, ma la scelta di vivere ad Amato è spesso motivata da uno stile di vita più tranquillo e da un legame profondo con la propria terra.

Valore paesaggistico e potenzialità turistiche

La collocazione panoramica del paese offre scorci sul Golfo di Sant’Eufemia e sulle Isole Eolie, creando un’immediata suggestione per chi arriva dall’entroterra verso la linea costiera. Il territorio intorno ad Amato è solcato da itinerari escursionistici, vecchi mulini e percorsi tra i boschi che invitano a una fruizione lenta del paesaggio. Anche per chi cerca un turismo esperienziale, che unisca natura, storia e autenticità, Amato rappresenta una meta che combina quiete e potenzialità. In questo senso il borgo può diventare un piccolo fulcro di un turismo di qualità, colto e in armonia con l’ambiente.