Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, interviene con toni fermi dopo la decisione della Corte dei Conti di non ammettere al visto di legittimità la delibera del Cipess n. 41/2025, relativa al Ponte sullo Stretto. Una decisione che, secondo il primo cittadino, conferma le perplessità espresse negli ultimi anni da amministratori, tecnici e cittadini sulle lacune del progetto, tanto sul piano tecnico quanto su quello finanziario. “Non abbiamo mai assunto posizioni ideologiche – afferma Falcomatà – ma ci siamo sempre mossi con senso di responsabilità, consapevoli che il progresso dei nostri territori non può basarsi su opere prive di solide basi”.

“Un progetto opaco che nasconde interessi economici”

Falcomatà sottolinea come le irregolarità formali e sostanziali emerse nel tempo facciano pensare a un’operazione che non punta realmente alla costruzione dell’opera, ma alla gestione delle penali previste in caso di rescissione del contratto. “Il rischio – osserva – è che l’obiettivo sia ormai l’enorme penale da versare ai privati, piuttosto che la realizzazione del Ponte. Quelle risorse avrebbero potuto essere destinate a risolvere tanti problemi reali dei nostri territori”. Il sindaco denuncia inoltre la totale mancanza di coinvolgimento delle comunità locali nel processo decisionale, definendo il progetto “calato dall’alto” e privo di un reale confronto con chi vive quotidianamente l’area dello Stretto.

“Serve un confronto vero sulle priorità del Mezzogiorno”

Il primo cittadino reggino esprime infine preoccupazione per “le reazioni scomposte di alcuni esponenti di governo”, che a suo dire “mettono in discussione l’equilibrio democratico con atteggiamenti di sfida verso gli organi dello Stato”. Falcomatà ribadisce la richiesta di risposte concrete al dossier inviato al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, accusato di agire “più da leader di partito che da ministro della Repubblica”. E conclude con un appello diretto alla premier Meloni e al vicepremier Salvini: “Se volete davvero il bene del Mezzogiorno, scendete dalla torre e spiegate cosa il Governo sta facendo per le vere priorità di questa terra. Poi, se volete, parliamo anche del Ponte di fuffa che ci avete propinato in questi anni”.