Alfonso Dattolo
Alfonso Dattolo

Con una lettera aperta rivolta ai cittadini di Rocca di Neto, Alfonso Dattolo, già assessore regionale e primo cittadino del comune crotonese, ha annunciato di aver ricevuto la notifica della sospensione dalla carica di sindaco, come previsto dalla Legge Severino. Il provvedimento arriva in seguito alla condanna in primo grado a 4 anni e 8 mesi di reclusione per il presunto uso illecito di fondi pubblici destinati ai gruppi consiliari della Regione Calabria, nell’ambito del processo noto come “Rimborsopoli”.

“Una legge impone questo stop – scrive Dattolo – sostituendo al principio costituzionale della presunzione di innocenza un pregiudizio di colpevolezza.” L’ex sindaco, pur dichiarando “rispetto per la decisione del tribunale”, annuncia l’intenzione di ricorrere in appello per “difendere la mia dignità personale”.

“Un atto d’amore per la comunità”: il bilancio di un mandato

Nella sua lettera, Dattolo ripercorre anche le tappe fondamentali del suo mandato, rivendicando il lavoro svolto e sottolineando come ogni azione sia stata “un atto d’amore per la comunità”. Tra i risultati ottenuti, cita con orgoglio il finanziamento per il campo sportivo, l’apparizione di Rocca di Neto su Rai1 nella trasmissione Linea Verde Sentieri, con le grotte rupestri e il fiume Neto protagonisti del percorso ciclopedonale, e soprattutto la stabilizzazione di 18 Tirocinanti di Inclusione Sociale (Tis) con contratti a tempo indeterminato.

“Non ho titoli altisonanti, solo l’amore per la mia terra”

“Non ho titoli altisonanti – conclude Dattolo – sono solo un cittadino fiero della sua terra. Ringrazio chi ha creduto nella nostra visione di sviluppo e dignità.” Il messaggio si chiude con un tono di gratitudine e fierezza, in un momento delicato della sua vicenda personale e politica, ma con la determinazione, ribadita, di continuare a difendersi nelle sedi opportune.