Mangiar bene per vivere meglio": l'agricoltura calabrese al centro della salute
L'incontro dell'Aic promuove il legame tra alimentazione, benessere e territorio, lanciando la campagna nazionale “Un filo d’olio è un abbraccio che nutre” in collaborazione con la Fondazione Bambino Gesù.

Nutrisrsi bene per una vita lunga e sana è stato il tema di un incontro organizzato dalla sezione cosentina dell'Associazione italiana coltivatori. Al centro del dibattito è il legame profondo tra alimentazione, salute e qualità della vita, con uno sguardo attento alla valorizzazione dei prodotti agricoli locali. Durante l'incontro è stato inoltre ribadito il ruolo strategico dell'agricoltura nella promozione di uno stile di vita sano in grado di unire benessere, sostenibilità e cultura del territorio con uno sguardo anche alla priorità per la campagna “Un filo d’olio è un abbraccio che nutre”.
La presidente provinciale Aic Santoianni: “Per noi tema molto sensibile”
“Questo è un tema molto sensibile all'Aic – dice Elisabetta Santoianni, presidente Associazione italiana coltivatori della provincia di Cosenza – perché abbiamo pensato che il nutrimento possa far diventare l'agricoltura qualcosa che si avvicini di più anche a quella parte di società che si trova in una situazione di disagio e quindi l'agricoltura come medicina sociale. Quando ci è stato chiesto dalla Fondazione del Bambin Gesù di in qualche modo di collaborare alle loro iniziative abbiamo subito dato il nostro consenso, siamo stati felicissimi perché per noi il cibo non è un nemico ma è un amico, soprattutto il buon cibo, l'eccellenza enogastronomica che abbiamo in Calabria, quelle che ogni giorno stiamo cercando di far conoscere in tutto il mondo. È da lì che è nata questa grande iniziativa, si chiama Un filo d'olio, un abbraccio che nutre”.
Aggiunge Santoianni: “Faremo questa campagna che durerà sei mesi, partirà oggi. Tra qualche giorno saremo a Salerno e via via. Andremo in tutte le province d'Italia dove sarà presente appunto l'AIc, che è il promotore di questa bellissima iniziativa”.
La campagna con la Fondazione Bambino Gesù
L'incontro organizzato da Aic è stato anche l'occasione, appunto, per sostenere la campagna “Un filo d'olio è un abbraccio che nutre”, che viene portato avanti con la fondazione Bambino Gesù da tempo impegnata nella lotta ai disturbi alimentari che compromettono la sfera del benessere psicologico.
“È partita una campagna di donazione, una raccolta fondi per sostenere i progetti di ricerca e il trattamento dei disturbi alimentari nell'ospedale pediatrico Bambino Gesù – spiega Valeria Zanna, psichiatra e responsabile Uo Disturbi alimentari dell’ospedale romano – I disturbi alimentari sono un problema psichiatrico purtroppo perché è una malattia che colpisce la mente ma che si vede sul corpo, molto pericolosa da un punto di vista della salute fisica. Siamo qui dentro un centro che sottolinea la necessità di occuparci della salute, del benessere e anche della bellezza. È assolutamente necessario continuare a mantenere l'attenzione su una problematica così difficile, così grave”.

Presente al convegno anche la Regione Calabria, che non ha voluto far mancare il proprio sostegno, sottolineando l'impegno istituzionale nel benessere alimentare e l'importanza di prodotti del territorio genuini.
Arsac impegnata per la salute dei cittadini
“La salute – dice Fulvia Caligiuri, presidente Arsac – è collegata anche al benessere della nostra terra, perché se la nostra terra sta bene si producono degli ottimi prodotti che fanno bene alla salute dell'uomo. È un bellissimo circolo vizioso. Noi siamo molto attenti alle tipologie di produzioni. Abbiamo una Calabria che produce delle eccellenze dell'agroalimentare che riescono a rispettare anche l'ambiente e l'uomo e quindi il benessere. Poi insomma siamo terra della dieta mediterranea che sicuramente insomma è al fianco del benessere”.
L’assessore Gallo: “La nostra è terra di longevità”
All’incontro dell’Aic ha partecipato anche Gianluca Gallo, assessore Regione Calabria all’Agricoltura. “La nostra è terra di longevità perché la vita media in Calabria è più lunga rispetto ad altre regioni – dice – ma la nostra è anche terra di dieta mediterranea e quindi di prodotti salubri che accompagnano il nostro stile di vita e del quale forse nemmeno ci accorgiamo”.
Aggiunge Gallo: “Credo che riscoprire tutto questo, raccontarlo ai giovani educarli a nuove regole che sono anche antiche attraverso la tradizione nella innovazione, regole per il mangiare bene in una terra che ha il primato assoluto sul biologico perché ha il 35% di superficie agricola utilizzata biologica credo che siano segnali importanti da lanciare soprattutto per la giovane generazione”.