Il caco calabrese, frutto d’autunno tra tradizione agricola e nuove opportunità di mercato
Coltivato soprattutto tra Reggio e Cosenza, il caco si afferma come prodotto di qualità grazie al clima favorevole e apre prospettive di crescita tra filiera biologica, promozione enogastronomica e mercati nazionali ed esteri

La Calabria è da sempre una terra vocata alle colture frutticole, e tra queste il caco occupa un posto particolare. Diffuso soprattutto nelle province di Reggio Calabria e Cosenza, il caco – nelle sue varietà tradizionali e nella tipologia “vaniglia” – rappresenta una produzione di nicchia che negli ultimi anni sta riscuotendo crescente interesse. Grazie al clima mite e ai terreni fertili, la regione offre condizioni ideali per la maturazione di questo frutto autunnale, che si raccoglie tra ottobre e dicembre. La pianta del caco, originaria dell’Asia ma ormai radicata stabilmente nella tradizione agricola calabrese, si caratterizza per la sua resistenza e per la capacità di adattarsi anche a coltivazioni a basso impatto ambientale, diventando così un frutto apprezzato anche nel contesto della produzione biologica.
Proprietà nutrizionali e valorizzazione commerciale
Il caco calabrese non è soltanto un piacere per il palato, ma anche un alimento ricco di vitamine A e C, sali minerali e fibre, particolarmente indicato nella dieta mediterranea. Il suo gusto dolce e la consistenza morbida lo rendono versatile: può essere consumato fresco, trasformato in marmellate e confetture, o impiegato nella preparazione di dolci tradizionali e innovativi. Sul piano commerciale, però, la produzione di cachi in Calabria rimane ancora legata soprattutto al consumo interno e ai mercati locali. Manca infatti una vera e propria filiera organizzata in grado di intercettare la crescente domanda nazionale ed europea di frutti autunnali di qualità. In questo senso, i produttori calabresi guardano con interesse a forme di cooperazione e aggregazione, per migliorare la commercializzazione e dare maggiore visibilità a un prodotto che potrebbe diventare un simbolo della stagionalità calabrese.
Opportunità e prospettive future
La valorizzazione del caco in Calabria passa attraverso due direttrici principali: la promozione enogastronomica e l’innovazione agricola. Da un lato, eventi e fiere legati ai prodotti tipici potrebbero inserire il caco accanto ad altre eccellenze calabresi, contribuendo a costruire un racconto identitario forte. Dall’altro, le tecniche di coltivazione sostenibile e l’adesione ai circuiti del biologico rappresentano leve importanti per intercettare mercati sempre più attenti alla qualità e all’origine del prodotto. In prospettiva, il caco calabrese può ambire a diventare non solo una specialità di stagione, ma un frutto ambasciatore della terra di Calabria, capace di unire tradizione agricola, genuinità e sviluppo locale.