Calabria, al via la programmazione Rai in lingua arbëreshe
Dal 21 settembre radio e tv regionali dedicheranno spazi alla cultura e all’identità delle comunità italo-albanesi

La Calabria diventa la prima regione a statuto ordinario a ospitare una programmazione Rai dedicata interamente a una minoranza linguistica storica. Grazie alla convenzione siglata tra la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per l’informazione e l’editoria – e la Rai, il Coordinamento delle Sedi regionali ed Estere ha dato il via a una produzione radiofonica e televisiva interamente in lingua arbëreshe, espressione delle comunità italo-albanesi radicate da secoli sul territorio.
Valorizzazione culturale e identitaria
“La programmazione partirà a metà settembre e durerà tredici mesi con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale arbëreshe”, ha spiegato Massimo Fedele, direttore della sede regionale Rai Calabria. “Siamo la prima regione a statuto ordinario a realizzare un palinsesto in lingua minoritaria e questo mi inorgoglisce da calabrese. Sarà un impegno costante per la Rai, che dimostra ancora una volta di essere servizio pubblico al fianco dei cittadini”.
Un messaggio di sostegno è arrivato anche da Anila Bitri Lani, ambasciatore dell’Albania in Italia, letto dalla console onoraria in Calabria Anna Madeo: “È un passo importante per gli arbëreshë e per l’intera società italiana. Non è solo comunicazione, ma tutela di un patrimonio linguistico e identitario unico, custodito in circa cinquanta comuni. Rafforza il senso di appartenenza e trasmette alle nuove generazioni la memoria dei nostri avi”.
La programmazione in tv e in radio
La messa in onda inizierà il 21 settembre. In televisione è prevista una puntata settimanale la domenica, dedicata alle comunità arbëreshe presenti in Calabria. Sul fronte radiofonico, invece, andrà in onda un programma quotidiano dal lunedì al venerdì, con repliche nel fine settimana, per raccontare tradizioni, musica, storia e vita delle comunità dell’Arberia.
Con questa iniziativa, la Calabria non solo tutela una delle sue anime storiche più preziose, ma si candida a diventare modello nazionale nella valorizzazione delle minoranze linguistiche.