La legge di bilancio blindata del governo Meloni potrebbe subire qualche aggiustamento.


Mentre le opposizioni restano sulle barricate e il Pd arriva a denunciare la presenza di un "condono sui magazzini" nelle pieghe della manovra, la maggioranza valuta limature su punti specifici a partire dalla stretta sulle pensioni dei medici. Intanto spuntano una serie di novità: dalle polizze anti-catastrofi alle tasse sui metalli preziosi.

Potrebbe cambiare, dunque, la stretta inserita nella legge di bilancio per i medici che vanno in pensione. Non lo esclude il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon che paventa un effetto boomerang della misura. "La norma inserita - osserva - spinge i medici ad andare in pensione". Un punto che può, però, essere corretto. "Non ci saranno emendamenti - dice Durigon - ma come governo possiamo, in qualche modo ed a saldi invariati, cercare di gestire questa situazione. Se c'è la necessità per correggere alcune cose faremo un maxi-emendamento". Un'apertura che viene letta con favore dai medici. "Valutiamo positivamente - sottolinea il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli - l'impegno per trovare una soluzione concreta a una questione complessa". La stretta - che prevede una diversa rivalutazione dell'assegno per chi lascia il lavoro con una quota di pensione retributiva inferiore a 15 anni - riguarda una platea di circa 4mila persone nel 2024 e 7mila nel 2025 con un risparmio per il prossimo anno di 7 milioni.

La maggioranza - come evidenzia il ministro Luca Ciriani - sugli emendamenti "si è autolimitata per dare un segnale di serietà e compattezza". Ma non è escluso che, magari attraverso lo strumento degli emendamenti governativi, possano arrivare delle limature. Proposte di modifica arriveranno, invece, copiose, dal centrosinistra. "E' una manovra durissima contro gli italiani", attacca il leader pentastellato Giuseppe Conte mentre Elly Schlein chiama tutte le opposizioni in piazza contro una manovra "fragile" e "senza visione". I dem, intanto, denunciano quello che definiscono un ennesimo "condono": la misura riguardante la possibilità di regolarizzare pagando un'imposta al 18% le differenze tra le rimanenze di magazzini contabili e fisici. "Fisco amico! - accusa la responsabile Lavoro Maria Cecilia Guerra -. Un nuovo condono in legge di bilancio: per chi vuol 'regolarizzare' il magazzino. Se ha troppi beni perché acquistati in nero o troppo pochi perché venduti in nero o magari esportati in Paesi dove non si potrebbe. Il tutto con un bello sconto di imposta senza sanzioni". Un tema destinato a far discutere.

Intanto spunta una multa salata per le compagnie assicurative che dovessero rifiutarsi di accendere la polizza che la manovra rende obbligatoria per le aziende sugli eventi calamitosi. Si va da 200mila euro a un milione. E tra i balzelli compare anche quello sulla cessione di metalli preziosi: in mancanza della documentazione del costo di acquisto viene tassato l'intero corrispettivo e non più la plusvalenza. Si conferma poi la possibilità per i Comuni che hanno completato i piani di rientro di un innalzamento dell'addizionale Irpef (fino a un massimo dello 0,4) e arriva un fondo per gli enti locali per l'abbattimento delle disuguaglianze nei servizi. Notevoli le risorse stanziate: quasi 1 miliardo all'anno fino al 2030 ma solo a partire dal 2025.