Matteo Salvini mostra il plastico del Ponte sullo Stretto
Matteo Salvini mostra il plastico del Ponte sullo Stretto

Durante la visita al Padiglione Italia dell’Expo 2025 di Osaka, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha rilanciato il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, indicandolo come simbolo dell’ambizione italiana di superare le grandi opere ingegneristiche mondiali. “Il Giappone aveva il ponte a campata unica più lungo al mondo, ma entro l’estate contiamo sull’approvazione del progetto definitivo affinché sia l’Italia a superare Giappone, Cina e Turchia,” ha dichiarato. Salvini ha parlato di un’opera attesa da oltre un secolo, destinata a creare lavoro e a esportare il genio ingegneristico italiano nel mondo.

Dall’arretratezza alla svolta infrastrutturale

Nel corso dell’evento “Italia e Giappone: un ponte tra Europa e Asia per la mobilità del futuro”, organizzato da Il Sole 24 Ore, Salvini ha sottolineato come, rispetto a quindici anni fa, oggi esista una condizione infrastrutturale completamente diversa nel Mezzogiorno. “Allora il ponte non avrebbe risolto nulla, perché univa due regioni arretrate. Oggi sarebbe un errore non realizzarlo,” ha spiegato. In Sicilia e Calabria sono infatti in corso investimenti per circa 40 miliardi di euro, destinati all’ammodernamento di strade e ferrovie, con cantieri già avviati per l’alta velocità tra Palermo, Catania e Messina, e con la progettazione avviata per la tratta Salerno-Reggio Calabria.

Collaborazione con il Giappone e impatto futuro

Salvini ha evidenziato la forte collaborazione tra Italia e Giappone su infrastrutture strategiche come ferrovie, edilizia abitativa, gestione idrica e costruzione di ponti. “Siamo due Paesi con territori complessi e pieni di viadotti, gallerie e infrastrutture complesse,” ha ricordato. Il Ponte sullo Stretto, oltre a essere una sfida ingegneristica, rappresenta anche una svolta logistica: attualmente un treno merci impiega tre ore per attraversare lo Stretto; con il ponte operativo, il tempo si ridurrebbe a soli 15 minuti. Una trasformazione radicale che, nelle parole del ministro, cambierà il volto della mobilità nel Sud Italia e contribuirà a rafforzare la centralità del Paese nei collegamenti tra Europa e Asia.