Tac pubblica tra otto mesi, ma nel privato bastano tre giorni: la sanità a due velocità della Calabria
Campana (Europa Verde-Avs) denuncia l’ennesimo caso di disservizio al Giannettasio di Corigliano Rossano

In Calabria la Tac diventa un miraggio. I cittadini che si rivolgono al sistema sanitario pubblico, come avvenuto nei giorni scorsi all’ospedale Giannettasio di Corigliano Rossano, si vedono fissare l’esame diagnostico anche a otto o nove mesi di distanza. Una situazione che, se non fosse drammatica, sfiorerebbe il grottesco, considerando la delicatezza delle patologie che in genere richiedono una tomografia computerizzata. Lo denuncia con forza Giuseppe Campana, portavoce regionale di Europa Verde-Verdi/Avs, che parla senza mezzi termini di “sanità immaginaria” raccontata dal presidente-commissario Roberto Occhiuto.
La doppia verità della sanità calabrese
Campana punta il dito contro quella che definisce una “narrazione di regime”, dove tutto funziona solo sui social e nei comunicati ufficiali. Nella realtà, invece, le persone si scontrano con la lentezza esasperante del sistema pubblico, fatto di Cup inaccessibili, liste d’attesa fuori controllo e soluzioni che arrivano troppo tardi. Il paradosso, secondo Campana, è che la stessa Tac, prescritta magari con urgenza, può essere effettuata nel giro di tre giorni in una struttura privata accreditata. Una disparità che grida vendetta, soprattutto quando si tratta di salute.
Clientelismo e scorciatoie: la sanità che divide
Ma l’aspetto più grave non è solo la differenza tra pubblico e privato. “Il peggio del peggio”, come lo definisce Campana, è rappresentato dalle scorciatoie informali: basta “bussare alla porta giusta”, conoscere la persona giusta dentro l’ospedale, e si salta la fila. Un sistema opaco che lascia indietro chi non ha contatti, chi non può pagare, chi spera soltanto nella correttezza del servizio pubblico. Una sanità a due velocità, dove le regole valgono solo per chi non ha il potere di aggirarle.
Occhiuto sotto accusa: “Reel e propaganda non curano”
La critica si fa anche politica: Campana contesta apertamente l’approccio mediatico del presidente Occhiuto, accusandolo di promuovere una visione fittizia della sanità regionale attraverso video sui social e visite annunciate in anticipo. “Venga davvero negli ospedali — dice — senza codazzi e senza allertare nessuno. Venga a vedere come si vive la sanità in Calabria, quella vera”. E intanto, mentre i cittadini aspettano mesi per un esame salvavita, chi può permetterselo continua a curarsi in fretta. Gli altri aspettano.