Il 26 dicembre la Chiesa celebra Santo Stefano, primo martire del cristianesimo, una ricorrenza che segue immediatamente il Natale e ne completa il significato spirituale. Stefano, uno dei sette diaconi scelti dagli apostoli, è ricordato per la sua testimonianza di fede e per il coraggio con cui annunciò il Vangelo, pagando con la vita la sua adesione a Cristo. La sua figura richiama il legame profondo tra la nascita di Gesù e il messaggio di sacrificio, giustizia e amore per il prossimo che caratterizza il cristianesimo delle origini.

Una giornata di fede, memoria e comunità

In molte realtà italiane e calabresi, il giorno di Santo Stefano è vissuto come un momento di raccoglimento ma anche di condivisione. Le celebrazioni religiose ricordano il martirio del santo attraverso letture e liturgie dedicate, mentre le comunità si ritrovano per prolungare il clima natalizio. Tradizionalmente, il 26 dicembre è anche una giornata in cui si rinsaldano i legami familiari e sociali, tra visite, pranzi e momenti di incontro che rafforzano il senso di appartenenza.

Tra tradizione religiosa e valore civile

Oltre al significato religioso, Santo Stefano rappresenta un richiamo attuale ai valori della coerenza, del dialogo e del rispetto dei diritti umani. La sua testimonianza invita a riflettere sul costo della libertà di coscienza e sull’importanza della solidarietà, temi che restano centrali anche nella società contemporanea. In questo senso, il 26 dicembre non è solo una data del calendario liturgico, ma una ricorrenza che unisce memoria storica, fede e impegno civile, offrendo una chiave di lettura più profonda del Natale appena celebrato.