Alle origini del mito: il tesoro di Re Italo e la Calabria che diede il nome all’Italia
Tra leggenda e archeologia, il mito di Re Italo continua ad affascinare la Calabria e a interrogare studiosi e appassionati di storia antica

Secondo le fonti classiche, fu Italo, un re saggio e illuminato, a dare il nome alla nostra penisola. Lo scrive Dionigi di Alicarnasso, lo ribadiscono Aristotele e Antioco di Siracusa: l'Italia deve il suo nome non a Roma, ma alla Calabria, cuore della Magna Grecia, dove Italo avrebbe regnato intorno al XV secolo a.C. Re Italo sarebbe stato un sovrano enotrio, unificatore di popoli e territori, fondatore di una civiltà rurale e pacifica. Sotto il suo regno, secondo la leggenda, gli Enotri divennero gli "Italòi" e l’Italia prese forma, prima come concetto culturale, poi come identità territoriale.
Il tesoro nascosto
Ma la figura di Italo non si esaurisce nel mito fondativo. Da secoli si rincorrono racconti popolari su un tesoro nascosto, custodito dallo stesso re o disperso nei meandri della Sila o lungo le pendici del Pollino. Si tratterebbe, secondo la tradizione orale, di ori, vasellame e reperti provenienti da contatti con i micenei e i popoli del Mediterraneo, simboli di un’epoca florida e di una civiltà avanzata. Alcuni storici locali e archeologi calabresi sostengono che tracce del culto di Italo sopravvivano ancora nei toponimi e nei riti ancestrali delle zone tra Torre Galli, Francavilla Angitola, Lamezia e l'entroterra vibonese, dove sono stati rinvenuti resti enotri e presenze greco-micenee. Negli ultimi anni, progetti culturali e documentari hanno cercato di rilanciare questa figura, troppo spesso trascurata nei programmi scolastici e nella memoria collettiva. Il "tesoro di Re Italo" diventa allora anche un simbolo: non solo ricchezza materiale, ma eredità culturale, identità calabrese da riscoprire e valorizzare. Un patrimonio immateriale che può trasformarsi in risorsa turistica e strumento di riscatto.
Calabria, dove tutto ebbe inizio
Perché raccontare Italo significa riscrivere le origini dell’Italia dal Sud, rimettere al centro la Calabria come culla di civiltà, e restituirle il ruolo storico che le spetta. Magari, un giorno, il vero tesoro sarà proprio questo: la consapevolezza di essere stati all’inizio di tutto.