Dasà, un borgo calabrese tra uliveti secolari, arti e tradizione
Nel cuore delle Serre vibonesi, un piccolo comune che custodisce identità, storia e vocazione agricola
Il Comune di Dasà si trova nella provincia di Vibo Valentia, sul versante tirrenico delle Serre calabresi, a un’altitudine di circa 258 metri sul livello del mare. Il suo nome deriva dal greco dàsos, che significa “bosco”, a ricordare l’antica copertura forestale del luogo. Con una superficie ridotta e una comunità contenuta, Dasà è uno dei comuni più piccoli della provincia.
Storia, simboli e comunità
Il paese ha radici antiche: l’abitato fu più volte ricostruito dopo i terremoti del 1783 e del 1905. In epoche medioevali era un casale del marchesato di Arena e ha mantenuto nel tempo una forte identità culturale. Tra i simboli locali spiccano la chiesa di Maria Santissima della Consolazione, edificata nel XV secolo, e il mulino di “donna Bettina”, antico mulino in pietra ancora funzionante.
Agricoltura, tradizioni e valorizzazione territoriale
Dasà conserva una forte vocazione rurale e agricola: uliveti secolari, vigneti e frutteti caratterizzano il paesaggio; l’economia locale poggia sulle produzioni agricole tipiche e sulla qualità. Le feste tradizionali svolgono un ruolo centrale nella vita della comunità: la “Ncrinata”, rito religioso che celebra l’incontro della Madonna con il Cristo risorto, si svolge il martedì dopo la domenica di Pasqua ed è ormai divenuta evento identitario del borgo.
Sfide presenti e prospettive future
Come molti piccoli centri dell’entroterra calabrese, Dasà si confronta con temi quali lo spopolamento, l’invecchiamento demografico e la necessità di valorizzare le proprie risorse storico-culturali e naturali. Tuttavia, le dimensioni contenute, la forte coesione sociale e la ricchezza del patrimonio territoriale offrono un terreno favorevole per sperimentare modelli di agricoltura sostenibile, turismo esperienziale e iniziative di comunità.