La Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che quest’anno coincide con l’80° anniversario della FAO, ha lanciato un messaggio chiaro: il cibo non è una merce come le altre, ma un diritto universale. Coldiretti Calabria sottolinea come l’alimentazione rappresenti cultura, identità, lavoro e salute, e non possa essere assoggettata alle logiche speculative del mercato globale. La crescente concentrazione di potere nelle mani di poche multinazionali rischia infatti di compromettere la sovranità alimentare e la sicurezza dei cittadini, soprattutto nelle aree più fragili del mondo.

Sovranità alimentare a rischio: la preoccupazione degli italiani

Secondo l’indagine Coldiretti/Censis diffusa in occasione della ricorrenza del 16 ottobre, tre italiani su quattro temono che la produzione di cibo possa essere controllata da potenti gruppi finanziari internazionali. Un timore che nasce dalla progressiva riduzione degli spazi occupati dall’agricoltura reale, sostituita da processi industriali intensivi e da logiche puramente economiche. La conseguenza potrebbe essere l’emergere di una nuova forma di oligarchia globale fondata sul controllo delle risorse alimentari, parallela a quanto già accaduto nel settore digitale.

Il pericolo del cibo artificiale e l’espansione degli ultra-processati

A destare particolare allarme è il fenomeno del cosiddetto cibo artificiale, prodotto in laboratorio con tecnologie biotech e privo di legame con la terra e con le tradizioni rurali. Quasi due italiani su tre, il 64 per cento, lo considerano una seria minaccia per la salute pubblica. A questo si aggiunge la diffusione sempre più ampia degli alimenti ultra-processati, caratterizzati da decine di ingredienti e additivi sintetici. Otto cittadini su dieci chiedono che questi prodotti vengano vietati nelle mense scolastiche, prendendo esempio da interventi legislativi come quello approvato in California per proteggere bambini e adolescenti da alimenti di scarsa qualità nutrizionale.

Educazione alimentare e filiere locali per garantire il futuro

Per Coldiretti Calabria la risposta passa dal sostegno concreto all’agricoltura fatta di persone e territori, con produzioni locali tracciabili e sostenibili che preservano biodiversità, occupazione e qualità. Centrale anche il tema dell’educazione alimentare: famiglie e scuole giocano un ruolo cruciale nel contrasto a cattive abitudini alimentari e nella promozione di diete equilibrate e sane, come la dieta mediterranea, riconosciuta patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Il legame tra sport e salute pubblica

La riflessione sulla sana alimentazione si intreccia con il tema del benessere fisico. Secondo i dati della Fondazione Aletheia, la sedentarietà costa all’Italia un miliardo di euro l’anno in termini di spesa sanitaria e sociale. Per questo Coldiretti è impegnata in campagne nazionali che uniscono sport e corretta nutrizione. Tra le iniziative annunciate, una campagna con la Lega Nazionale Dilettanti focalizzata sui giovani e sulle famiglie, oltre a progetti sviluppati con la Federazione Italiana Pallavolo e con Sport e Salute per sensibilizzare sull’importanza di uno stile di vita equilibrato.

Costruire un modello alimentare sostenibile

Per Coldiretti Calabria la sfida è culturale, economica e sociale. Difendere il cibo significa difendere la dignità delle comunità rurali, la qualità dei prodotti e la salute dei cittadini. Sostenere le filiere agricole locali, promuovere l’educazione alimentare e vigilare contro la speculazione globale rappresentano obiettivi strategici per garantire la sovranità alimentare e costruire un futuro più giusto e sostenibile.