Calabria segreta: riti, grotte e misteri di una terra ancora da scoprire
Dalle guarigioni popolari all’architettura rupestre, dai canti natalizi alla Calabria esoterica: sei storie insolite che raccontano l’anima nascosta della regione

Nel cuore della Calabria, resistono ancora pratiche di medicina popolare e spirituale tramandate oralmente da generazioni. In alcuni luoghi di culto, come il Santuario dello Scoglio, i fedeli si affidano a riti di guarigione legati alla figura di Fratel Cosimo. Preghiere, segni della croce e antiche formule si intrecciano in un sapere che fonde spiritualità e cultura contadina, simbolo di una resilienza culturale che ha saputo superare i secoli.
Le città nella roccia: Zungri e Verzino
Poco conosciuti ma straordinari, i complessi rupestri di Zungri (Vibo Valentia) e Verzino (Crotone) raccontano una storia di comunità che hanno vissuto in perfetta simbiosi con la natura. Le abitazioni scavate nella pietra, collegate da cunicoli, cortili e cisterne, rappresentano un esempio unico di architettura trogloditica mediterranea, ancora oggi capaci di affascinare archeologi, viaggiatori e fotografi.
L’Affruntata: fede in corsa
Tra i riti più spettacolari della Settimana Santa calabrese c’è l’Affruntata, diffusa in numerosi paesi. Le statue della Madonna, di San Giovanni e del Cristo Risorto si muovono a passo veloce tra la folla, in un'emozionante rappresentazione dell’incontro dopo la Resurrezione. Le origini di questo rito affondano nella dominazione spagnola, ma ancora oggi è vissuto con partecipazione profonda da intere comunità.
Il Pizzicantò di Scalea: la torre umana
Un tempo forma di protesta simbolica, oggi spettacolo identitario e coinvolgente: il Pizzicantò è una sorta di torre umana che si muove e canta per le strade di Scalea durante il Carnevale. Frutto di una tradizione che richiama i Saturnali romani, questo rito popolare mescola musica, corpo e ironia sociale, riportando in scena lo spirito della festa come espressione collettiva e liberatoria.
La strina: il canto degli auguri
Tra la fine dell’anno e l’Epifania, in molte zone della Calabria si canta la strina, un’antica forma di canto augurale natalizio. Piccoli gruppi musicali, spesso composti da amici o familiari, girano per le case intonando versi di buon auspicio in cambio di cibo, vino o dolci. È una tradizione che unisce comunità, crea legami e conserva un repertorio musicale prezioso.
Calabria misteriosa: tra esoterismo e simboli nascosti
Al di là del folklore, la Calabria custodisce anche una dimensione più enigmatica. Borghi abbandonati, castelli avvolti da leggende, chiese rupestri e simbologie scolpite nelle pietre raccontano un patrimonio esoterico e misterioso che affascina studiosi e viaggiatori dell’insolito. Un mondo parallelo fatto di suggestioni, percorsi nascosti e spiritualità ancestrale.