Allarme West Nile in Calabria: casi in aumento e primo decesso confermato
Il virus si espande anche nel Sud Italia, con la Regione che intensifica sorveglianza e misure di prevenzione per affrontare il picco estivo

Nell’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità si segnala un aumento significativo dei casi di infezione da virus West Nile in Italia, con un’espansione dal Lazio e dalla Campania verso le regioni settentrionali e meridionali, tra cui la Calabria. Nel nostro territorio, sono stati confermati 3 casi di infezione neuro-invasiva e un decesso attribuibile al virus, segnali che impongono una maggiore attenzione alle misure di prevenzione e controllo.
Diffusione e impatto nella regione
La Calabria rientra ormai tra le 15 regioni italiane dove il virus è attivo, insieme a regioni del Nord, Centro e Sud. Sebbene la maggior parte dei casi rimanga concentrata nel Lazio e in Campania, la presenza di casi anche nella nostra regione indica che il virus sta estendendo la propria circolazione in aree considerate endemiche. L’infezione può presentarsi in forme diverse, ma quelle neuro-invasive sono le più gravi, con un tasso di letalità confermato al 15,1%. La situazione calabrese evidenzia quindi la necessità di potenziare la sorveglianza sanitaria e le campagne informative sul territorio.
Prevenzione e prospettive per l’estate
Gli esperti dell’ISS sottolineano che il picco dei casi in Italia si registra tradizionalmente ad agosto, ma l’andamento può variare in base a condizioni ambientali e climatiche. In Calabria, dove la presenza di zanzare vettori del virus è elevata soprattutto in estate, è fondamentale adottare comportamenti di prevenzione individuale e collettiva, come l’uso di repellenti e la riduzione delle aree di ristagno d’acqua. La diffusione del virus West Nile rappresenta una sfida importante per la sanità pubblica calabrese, che dovrà continuare a monitorare attentamente l’evoluzione dei casi per tutelare la salute dei cittadini.