Tropea senza guardia medica, esplode la protesta: «Un territorio abbandonato nel pieno dell’estate»
Cartello annuncia la chiusura per carenza di personale. L’ex consigliere Piserà: «Un dramma per cittadini e turisti, la Regione intervenga subito»

Un semplice cartello affisso all’ingresso dell’ospedale cittadino di Tropea ha acceso l’allarme tra residenti e turisti: la guardia medica è chiusa a causa della carenza di personale. Una comunicazione essenziale quanto sconvolgente, in una delle località turistiche più rinomate della Calabria, proprio nel cuore della stagione estiva. Il presidio di continuità assistenziale è fondamentale per fronteggiare malori, infortuni e situazioni di emergenza che, in questo periodo, possono coinvolgere migliaia di visitatori oltre alla popolazione residente.
La denuncia: «Servizi essenziali negati a cittadini e turisti»
A lanciare l’allarme è l’ex consigliere comunale Antonio Piserà, che definisce «drammatico» il messaggio esposto davanti alla struttura sanitaria. «È la fotografia esatta di un territorio completamente abbandonato — commenta — dove la sanità pubblica cade sotto il peso dell’indifferenza politica e dell’incapacità gestionale». Solo poche ore prima, lo stesso Piserà aveva denunciato il blocco del laboratorio analisi, rimasto paralizzato per problemi di connessione senza alcuna comunicazione preventiva agli utenti.
«Tropea osannata nei proclami, ma ignorata nei fatti»
«Tropea è celebrata ovunque come “la perla del Tirreno” – prosegue Piserà – ma a questa narrazione non corrispondono interventi concreti». La chiusura della guardia medica rappresenta, secondo l’ex consigliere, una ferita grave per l’immagine di un territorio che si propone come meta turistica d’eccellenza. «Chi ama davvero Tropea non può accettare che un infortunio o un semplice malore diventino un’odissea sanitaria in piena estate. I turisti meritano assistenza, non disservizi».
Appello al presidente Occhiuto: «Servono risposte immediate»
Piserà si rivolge direttamente al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, chiedendo interventi urgenti: «Servono misure concrete, non promesse da campagna elettorale. Tropea non può diventare il simbolo del degrado sanitario calabrese». Chiede un piano serio per la sanità territoriale, risorse adeguate, personale e organizzazione: «La difesa della salute pubblica non può più attendere».
«Non basta indignarsi, serve una mobilitazione collettiva»
Infine, l’ex consigliere invita la cittadinanza a non restare passiva: «Non possiamo limitarci ai post sui social o alle lamentele nei bar. La salute è un diritto universale, non un favore stagionale. Tutti devono alzare la voce e chiedere rispetto e dignità per questo territorio. Io ci sarò, al fianco della gente. Ma è fondamentale che nessuno resti indifferente».