Depuratori mal funzionanti, scarichi abusivi, foci dei fiumi ridotte a canali inquinanti: è questa la fotografia preoccupante che emerge dal monitoraggio di Goletta Verde 2025, la storica campagna estiva di Legambiente, giunta alla sua 39esima edizione. Su 23 punti campionati lungo le coste calabresi, ben tredici sono risultati “oltre i limiti di legge”, con nove casi classificati come “fortemente inquinati” e quattro come “inquinati”.

I dati

I dati, presentati a Tropea dalla presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta, e dalla portavoce nazionale Laura Brambilla, confermano una situazione critica soprattutto nelle province di Vibo Valentia, Reggio Calabria e Catanzaro. Particolarmente gravi i risultati a Briatico, Ricadi e Joppolo, dove le foci dei torrenti presentano livelli di inquinamento fecale ben oltre la soglia. Solo la provincia di Cosenza fa registrare esiti positivi in tutti i punti analizzati. A peggiorare il quadro, la quasi totale assenza di cartelli informativi sulle spiagge monitorate: solo alla foce del Crati, in provincia di Cosenza, è stata trovata la segnaletica prevista dalla legge. Un’omissione che, secondo Legambiente, espone i bagnanti a rischi sanitari.

Pulizia dei fondali

Nonostante ciò, gli attivisti non si limitano alla denuncia. A Formicoli, tra Ricadi e Capo Vaticano, è stata organizzata una pulizia dei fondali in collaborazione con subacquei dell’Università della Calabria e operatori balneari. Recuperati rifiuti plastici e ingombranti, segnale concreto di un impegno che guarda anche al mare profondo. Goletta Verde proseguirà il suo viaggio fino ad agosto, promuovendo la tutela dell’ecosistema marino e un nuovo modello energetico sostenibile. Quest’anno, accanto alla difesa della biodiversità, particolare attenzione sarà dedicata all’eolico off-shore, indicato da Legambiente come chiave per la transizione ecologica del Paese.