Disservizi e umanità: problemi a Neuroradiologia a Cosenza
La testimonianza di un paziente oncologico evidenzia le criticità del Cup del reparto

L'Azienda ospedaliera di Cosenza si trova nuovamente al centro dell'attenzione per presunti disservizi che colpiscono i pazienti oncologici. Una recente testimonianza giunta al nostro giornale, raccolta da un ex avvocato ora in pensione a causa della malattia, mette in luce le difficoltà incontrate nel prenotare una Tac encefalo, nonostante la disponibilità di quasi tutto il personale sanitario.
I problemi di prenotazione a Neuroradiologia
Il paziente, già sottoposto a trattamenti di radioterapia e chemioterapia, ha riferito di aver sempre trovato personale cortese nei reparti di Neuroradiologia, Oncologia e Radioterapia. Tuttavia, negli ultimi tempi, ha riscontrato gravi problemi nel sistema di prenotazione proprio a Neuroradiologia, con agende chiuse e mancanza di disponibilità, costringendolo a ripetuti tentativi per ottenere un appuntamento.
Durante le sue visite, ha assistito a scene di tensione, come un paziente che ha aggredito verbalmente una segretaria per un referto non pronto, e ha notato la presenza della polizia per gestire situazioni simili. Nonostante ciò, ha voluto sottolineare la professionalità e l'umanità del personale, in particolare di una segretaria che, pur tra mille difficoltà, ha cercato di assisterlo al meglio.
“Scene sconcertanti”
“Da tre settimane – scrive il paziente – sto incontrando enormi difficoltà nel prenotare una Tac encefalo. Mi sono recato in neuroradiologia per la prenotazione, rientrando nel sistema Pac. Durante l'attesa, ho assistito a scene sconcertanti: un paziente, prima di me, ha richiesto il ritiro dell'esame effettuato, ma, dopo varie ricerche da parte della segretaria, ha dovuto attendere poiché l'esame non era stato stampato”.
Continua: “Quando è arrivato il mio turno, la segretaria, che conosco da tempo, mi ha spiegato che, avendo già una prenotazione per una Tac body nel pomeriggio, sarebbe stato opportuno effettuare anche la Tac encefalo lo stesso giorno. Purtroppo, non c'erano disponibilità nel pomeriggio, solo al mattino, e la prima data utile era a maggio. Mi ha invitato a tornare dopo qualche giorno, assicurandomi che il problema si sarebbe risolto”.
Esame prenotato. Con grandi difficoltà
Tornato ha riscontrato problemi. Ha chiesto di parlare con il primario del reparto ma questo non era presente. Un medico del reparto ha parlato con il paziente ma non ha saputo dare risposte. Allora ha parlato con la responsabile del Cup ma questa, riferisce, è stata scortese e non ha per nulla risolto il suo problema. “Maledetto il giorno che si è insediato questo Direttore in Azienda ospedaliera!”, questa la frase detta dalla responsabile del Cup riferita dal paziente. Alla fine l’esame gli è stato dato a maggio perché il paziente proprio il mese prossimo ha dei controlli da fare e non può fare diversamente.
“Ora mi chiedo – scrive ancora – perché io, paziente malato, devo subire queste angherie? Bastava che, come le altre volte, la signora del reparto di neuroradiologia avesse aggiunto l'esame”. Una cosa semplice e importante è stata rinviata a scapito di chi ha bisogno. Come è possibile tutto ciò?
La testimonianza del paziente oncologico evidenzia la necessità di interventi urgenti per migliorare l'efficienza del sistema sanitario locale, garantendo tempi di attesa accettabili e una gestione più efficace delle prenotazioni.