Angelo Bonelli
Angelo Bonelli

La realizzazione del Ponte sullo Stretto subisce una nuova battuta d’arresto. La Corte dei Conti non ha registrato la delibera del Cipess relativa all’assegnazione delle risorse, provocando il blocco di 3,8 miliardi di euro provenienti dai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc), parte integrante della copertura economica prevista per l’opera. Dei 13,5 miliardi complessivi inseriti nella legge di bilancio 2023 per finanziare il progetto, dunque, una quota consistente non è più utilizzabile.

Secondo quanto previsto dall’articolo 1, comma 528, lettera c) della legge 207 del 2024, la mancata registrazione da parte della Corte comporta automaticamente la mancata assegnazione e utilizzo di quelle risorse. Una decisione che incide direttamente sulla solidità del piano economico del Ponte, generando nuove perplessità sulle reali coperture finanziarie e sulla sostenibilità dell’intervento.

Bonelli: “Il governo ha ingannato i cittadini del Sud”

Durissimo il commento di Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, che parla apertamente di fallimento politico e istituzionale. “Con la mancata registrazione della delibera Cipess – afferma – il castello di carte di Meloni e Salvini crolla. Dei 13,5 miliardi promessi per il Ponte, saltano 3,8 miliardi di euro provenienti dai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione. Questo governo ha ingannato i cittadini, spacciando per certe risorse che non esistono”.

Bonelli sottolinea come i fondi Fsc, per legge, siano destinati a ridurre le disuguaglianze territoriali e a sostenere lo sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno, in particolare di Sicilia e Calabria, e non possano essere utilizzati per progetti che non rispondano a tali finalità. “Ancora una volta – aggiunge – la destra dimostra di preferire la propaganda alle regole, gli annunci ai fatti.”

La richiesta di restituire le risorse ai territori

Il parlamentare di AVS annuncia l’intenzione del gruppo di presentare emendamenti alla legge di bilancio per ripristinare la destinazione originaria dei fondi. “Vogliamo restituire quelle risorse ai territori – spiega Bonelli – dove servono davvero: scuole, trasporti, messa in sicurezza del territorio e ammodernamento delle reti idriche. Meloni e Salvini la smettano di usare il Sud come terreno di sperimentazione per le loro bugie”.

La vicenda riapre dunque il dibattito sulla gestione dei fondi destinati alla coesione territoriale e sulla trasparenza delle operazioni legate al progetto del Ponte sullo Stretto, da anni al centro di scontri politici, contabili e infrastrutturali. La Calabria e la Sicilia restano in attesa di risposte concrete, mentre sul progetto simbolo del governo torna a soffiare il vento dell’incertezza.