Tornano ad i BoCs Art sul lungofiume
Tornano ad animarsi di vita e creatività i BoCs Art sul lungofiume. Lunedì 10 ottobre, riparte un nuovo ciclo della residenza artistica che si concluderà a fine mese. Le strutture in legno ecosostenibile, con le vetrate a vista che consentono di seguire le diverse ispirazioni al lavoro, ospiteranno venti artisti che, nel periodo di permanenza a Cosenza, realizzeranno le loro opere da donare poi alla città al momento del finissage previsto per il 29 ottobre, un giorno prima del congedo. Le opere, insieme a tutte quelle catalogate finora, e che al momento, con apposita delibera di Giunta, vengono custodite presso l’ex Casa delle Culture, andranno a costituire il futuro Museo di Arte Contemporanea con un padiglione ad hoc sul lungofiume, tra i numerosi progetti nella programmazione dell’Esecutivo Occhiuto. Com’è noto, i BoCs Art che hanno riqualificato anche sul piano naturalistico e ambientale questa zona a sud della città, e che hanno consentito al Comune di Cosenza di ottenere il Premio Smau Napoli 2015 sezione ‘Communities’ nell’ambito delle città più innovative d’Italia, sono un’intuizione del sindaco Mario Occhiuto. Oggi, più che mai, si inseriscono nell’ambizioso percorso di Cosenza candidata a Capitale della Cultura 2018. “Con i BoCs Art – afferma Occhiuto – non soltanto abbiamo ampliato l’idea di rete museale all’aperto che inizia da piazza Bilotti, nel centro città, proseguendo per il Mab di corso Mazzini e arrivando appunto fino ai piedi del Centro storico. Attraverso le residenze artistiche che si alternano ormai da tempo – aggiunge il Sindaco – abbiamo creato un luogo d’avanguardia che è crocevia di scambio, confronto e in special modo fucina di idee di tutti quei talenti che, passando da qui, lasciano il segno attraverso il patrimonio artistico che producono. Gli artisti si calano nella realtà cittadina, la percorrono in bici, ne conoscono umori, persone e cibi. Cosenza, per loro, diventa fonte principale di ispirazione che si sviluppa poi nella cittadella trendy dei BoCs (box of contemporary spaces) che, in tanti, sulle riviste del settore, hanno paragonato a realtà come Parigi o Berlino”.