Intelligenza artificiale e futuro della formazione: all’Unical confronto nazionale tra rettori, ricercatori e istituzioni
Al centro del dibattito il ruolo dell’AI nella didattica universitaria, tra innovazione responsabile, etica e valorizzazione

L’Università della Calabria ha ospitato una delle più rilevanti riflessioni nazionali sul rapporto tra intelligenza artificiale e formazione universitaria, accogliendo il convegno “L’Intelligenza Artificiale all’Università: Didattica, Orientamento e Formazione Docenti”, promosso dalla CRUI e dal Centro Geo. Una due giorni ad alta densità scientifica e istituzionale, che ha visto convergere nel Campus universitario rettori, esperti e rappresentanti di ministeri e strutture nazionali con l’obiettivo di comprendere come l’AI possa essere integrata nell’università senza comprometterne la funzione educativa e sociale.
Il valore della responsabilità nel governo dell’innovazione
I lavori si sono aperti con un momento di raccoglimento in memoria di Riccardo Alesse, ex rettore dell’Università dell’Aquila, ricordato dal rettore dell’Unical Nicola Leone come “una figura di riferimento del mondo accademico italiano”. Ad inaugurare il convegno è stato il prorettore vicario Francesco Scarcello, che ha evidenziato il ruolo dell’accademia nella gestione consapevole del cambiamento: «L’università deve essere un presidio di affidabilità, un luogo in cui l’innovazione venga governata e non subita». Scarcello ha sottolineato la necessità di una collaborazione strutturata tra gli atenei italiani per la condivisione di modelli e strumenti sull’uso dell’AI in didattica, ricerca e processi istituzionali.
AI e formazione: opportunità e sfide per il sistema educativo
I saluti istituzionali sono proseguiti con l’intervento di Maria Assunta Zanetti, direttrice del Consorzio Geo, che ha ricordato il ruolo della rete di quattordici università impegnate a promuovere l’innovazione didattica. A seguire è intervenuta Loredana Giannicola del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ha posto l’accento sull’aggiornamento delle competenze dei docenti italiani e sulla centralità della formazione continua nella scuola digitale.
Un apporto di particolare rilievo è arrivato dal rettore eletto dell’Unical, Gianluigi Greco, presidente della Task Force governativa sull’AI. Greco ha illustrato la strategia nazionale sull’intelligenza artificiale, fondata su tre priorità: visione antropocentrica della tecnologia, sicurezza e tracciabilità degli algoritmi, ruolo centrale delle università come luoghi di sperimentazione responsabile. «Dobbiamo evitare nuovi divari digitali e culturali – ha avvertito Greco – la formazione è la chiave per un’innovazione realmente democratica».
Le istituzioni: ricerca, sicurezza e sviluppo al centro della strategia nazionale
Nel suo messaggio, il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha espresso pieno sostegno al lavoro dell’Unical, sottolineando come «l’Italia stia vivendo una fase di rilancio della ricerca, sostenuta da investimenti strutturali che puntano a riportare nel Paese competenze e talenti». Ha inoltre ricordato le opportunità legate allo sviluppo di startup e progetti interdisciplinari in ambito AI.
Un contributo significativo è giunto anche da Fabio Ciciliano, capo del Dipartimento della Protezione Civile, che ha evidenziato il ruolo dell’intelligenza artificiale nella prevenzione dei rischi e nella gestione delle emergenze. Ciciliano ha collegato il tema agli eventi della Settimana Nazionale della Protezione Civile 2025, di cui l’Unical è stata protagonista ospitando una giornata di approfondimento scientifico.
Università e AI: modelli didattici e governance del futuro
Durante il convegno si sono susseguite relazioni e sessioni tematiche dedicate alla trasformazione della didattica universitaria nell’era digitale. Sono intervenuti numerosi rettori e rappresentanti accademici italiani, tra cui Stefano Ubertini (Università della Tuscia), Francesco Cupertino (Politecnico di Bari), Angelo Montanari (Università di Udine), Fabio Graziosi (Università dell’Aquila) e Antonio Uricchio, presidente dell’ANVUR. Il dibattito ha posto l’accento sulla didattica aumentata, sulla personalizzazione dei percorsi formativi basati sui dati e sull’utilizzo dell’AI nella valutazione e orientamento degli studenti.
Centrale il tema etico, sviluppato attraverso il concetto di humans in the loop, modello in cui le decisioni finali restano in capo all’uomo, mantenendo il valore critico e culturale del sapere accademico. Altrettanto rilevante la riflessione sulla necessità di regolamentare l’uso dell’AI con policy chiare nelle università per tutelare qualità, trasparenza e inclusività.
Verso un modello di AI educativa collaborativa
Nella sessione conclusiva, il coordinatore scientifico Giuseppe Sapia ha sintetizzato i risultati emersi dai tavoli tematici, evidenziando come il sistema accademico italiano sia pronto a confrontarsi con l’intelligenza artificiale non come mera tecnologia, ma come leva strategica per ridisegnare percorsi formativi innovativi.
Il convegno si è chiuso con un obiettivo condiviso: costruire una rete nazionale di ricerca e sperimentazione capace di integrare l’AI nella didattica universitaria in modo responsabile, etico e sostenibile, valorizzando la centralità del pensiero critico e della mediazione culturale dell’insegnamento. L’Università della Calabria, con questa iniziativa, si conferma tra i protagonisti del dibattito nazionale sul futuro dell’istruzione superiore.