La Commissione parlamentare bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha approvato all’unanimità, in seduta plenaria, la relazione sullo stato di attuazione degli interventi di bonifica del Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara. Il presidente Jacopo Morrone ha ringraziato i relatori, il deputato Andrea Dara e il senatore Nicola Irto, insieme al gruppo di consulenti che ha curato l’elaborazione del documento. La relazione analizza in modo approfondito gli aspetti ambientali, amministrativi e giudiziari di uno dei siti di bonifica di interesse nazionale più estesi e complessi del Paese.

Criticità ambientali e stallo sulle bonifiche

Il Sin di Crotone, perimetrato per un’area vastissima che comprende terra e mare, presenta ancora gravi criticità ambientali legate alla storica presenza di industrie chimiche e metallurgiche. La relazione evidenzia come il problema dello smaltimento dei rifiuti pericolosi resti irrisolto, anche dopo l’annullamento da parte del Tar dell’ordinanza commissariale del 2025. La mancanza di discariche autorizzate per materiali come Tenorm e amianto, unita alle imminenti restrizioni europee sull’export dei rifiuti, rischia di bloccare ulteriormente le attività di bonifica già programmate.

Salute pubblica e responsabilità istituzionali

Gli studi dell’Istituto superiore di sanità mostrano un aumento significativo di patologie nelle aree del Sin, con concentrazioni elevate di metalli pesanti. Un quadro che, secondo Dara e Irto, impone interventi rapidi, una governance chiara e il rispetto del principio “chi inquina paga”. L’approvazione della relazione segna un passaggio decisivo, ma ora le istituzioni sono chiamate a tradurre il lavoro parlamentare in atti concreti, per garantire sicurezza ambientale, tutela della salute e una bonifica definitiva attesa da oltre vent’anni dalle comunità del Crotonese.