Immagine rappresentativa biodiversità agricola
Immagine rappresentativa biodiversità agricola

La Calabria vanta una straordinaria biodiversità agricola 

Con numerose varietà autoctone che rappresentano un patrimonio genetico, culturale ed economico di inestimabile valore. Tuttavia, molte di queste varietà sono attualmente a rischio di estinzione a causa dell'abbandono delle pratiche agricole tradizionali, della diffusione delle colture intensive e dei cambiamenti climatici. Solo poche coltivazioni resistono ancora, preservando questo immenso patrimonio di biodiversità, e ciò è possibile grazie al lavoro attento e consapevole dei contadini, che continuano a coltivare e tramandare varietà di frutti ancora oggi consumabili e apprezzabili.


Secondo lo studio dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)

Dal titolo "Frutti dimenticati e Biodiversità recuperata", alcune delle cultivar a rischio estinzione in Calabria includono varietà di agrumi come l’arancio Biondo di Caulonia, l’arancio Dolce-Essenza e il limone Cedrato. Tra i fichi si segnalano il fico d’India di roccia, il fico di luglio e il fico Trianella. I meli in pericolo comprendono il melo Agostino, Annurca silana, Cuacciu, del Faraone, Fragolino, Inganna villano, Ixjarvu, Rosetta silana e Saraceno. Anche altre specie da frutto sono in declino, come il melograno Nero tardivo, il noce Tri garri e diversi olivi tradizionali tra cui Ciciarello, Corniola, del Crisma, Ghjastrarica e Santomauro. Sono a rischio anche varietà di pero e pesco, come il pero Moscerino e il pesco giallo di Badolato, oltre al susino di Tiriolo. La viticoltura locale è anch’essa minacciata, con la possibile scomparsa di uve storiche come la Giacchinè dello Stretto, la Guarnaccia bianca, la ‘Mparinata, la Petrisa Janca di Ferruzzano, la Tri Mani e la Vrivella. A queste si aggiungono legumi di grande valore come il fagiolo "Monachella" dell'Alto Lametino e il fagiolo "Sujaca" di Caria di Drapia, che, nonostante il forte legame con la tradizione culinaria locale, sono anch'essi a rischio di scomparsa.


Per contrastare l’erosione genetica e preservare la biodiversità agricola, la Regione Calabria ha adottato diverse strategie.

 È stato istituito un repertorio delle risorse genetiche autoctone, che include varietà locali a rischio di estinzione, utile per censire e monitorare il patrimonio genetico presente sul territorio e favorirne la conservazione e valorizzazione. È stato inoltre creato un registro regionale degli agricoltori e allevatori custodi, che raccoglie coloro che si impegnano nella coltivazione e nell’allevamento di varietà e razze locali a rischio, mantenendo vive le tradizioni agricole e garantendo la trasmissione delle conoscenze alle future generazioni. Attraverso il Programma di Sviluppo Rurale (PSR), la Calabria sostiene finanziariamente progetti dedicati alla tutela della biodiversità agricola, prevedendo incentivi per l'allevamento di razze animali autoctone in pericolo e per la coltivazione di varietà vegetali locali. Inoltre, enti come l’ARSAC (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) promuovono iniziative di sensibilizzazione e formazione rivolte agli agricoltori e alla popolazione, con la pubblicazione di opuscoli informativi, l'organizzazione di seminari e la realizzazione di progetti educativi nelle scuole, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza sulle varietà locali e sull'importanza della loro conservazione.


La salvaguardia della biodiversità agricola calabrese richiede un impegno congiunto tra istituzioni, agricoltori e società civile. Solo attraverso azioni coordinate e una maggiore consapevolezza sull'importanza delle risorse genetiche locali sarà possibile preservare questo patrimonio unico e garantire un'agricoltura sostenibile per le future generazioni.