Calabria, terra di antiche radici: i principali parchi archeologici da non perdere
Un viaggio tra Sibari, Locri, Capo Colonna e altri gioielli della Magna Grecia nel sud Italia
La Calabria, per la sua posizione a “ponte” nel Mediterraneo e per le molteplici dominazioni che l’hanno attraversata, custodisce un patrimonio archeologico di eccezionale valore. Tra le tante testimonianze emergono diversi parchi archeologici che permettono di riscoprire la civiltà della Magna Grecia, l’epoca romana e le successive stratificazioni culturali. Visitare questi luoghi significa avventurarsi in un dialogo tra passato e presente, in cui il paesaggio stesso diventa testimone della storia.
Sibari: la magnificenza della polis greca
Il Parco Archeologico della Sibaritide, nel comune di Cassano all’Ionio, è il punto di partenza ideale per comprendere la grandezza della colonia di Sybaris, fondata nel VIII secolo a.C. Qui si trovano vaste aree di scavo che testimoniano l’organizzazione urbana, i quartieri pubblici e i manufatti di età romana e greca. Il museo adiacente consente di completare la conoscenza di un sito che oscillò tra ricchezza, potenza e distruzione e che rimane uno dei simboli archeologici più significativi della Calabria.
Capo Colonna: tempio ed eccellenza sulla costa ionica
Nel territorio di Crotone, lungo il promontorio che domina il mare, sorge il Parco Archeologico di Capo Colonna. Il richiamo più noto è la colonna dorica superstite del tempio di Hera Lacinia, elemento iconico del sito. Qui l’archeologia si inserisce in un contesto paesaggistico particolarmente evocativo: la costa, il bosco mediterraneo, il mare e le mura antiche. Il parco offre dunque non solo reperti storici ma un’esperienza immersiva dove natura e cultura si fondono.
Locri Epizefiri: tra mura, santuari e necropoli
All’estremo sud-ionico della Calabria, il Parco Archeologico di Locri Epizefiri restituisce la struttura complessa di una polis greca che incarnò lungo secoli un ruolo centrale nei rapporti con l’Occidente. Le mura, le torri, il santuario del Tesmophorion e il complesso termale romano sono solo alcune delle tracce del passato che si dispiegano in vari itinerari di visita. Il sito è un invito a osservare come la città antica riuscisse a conciliare spiritualità, artigianato, abitato e rito.
Scolacium e Kaulon: testimonianze di una Calabria meno nota
Il Parco Archeologico di Scolacium, nel golfo di Squillace, e quello dell’antica Kaulon, nella costa reggina, sono altri due siti che meritano attenzione. Scolacium racconta l’evoluzione da città greca (Skylletion) a insediamento romano, mentre Kaulon affascina per i mosaici pavimentali, la città sommersa e la sovrapposizione di fasi storiche. Entrambi offrono una lettura articolata della Calabria antica e mostrano la varietà delle esperienze urbane sul territorio.
Tauriani e altri parchi: tracce diffuse nel territorio
Non meno importanti sono siti come il Parco Archeologico dei Tauriani, nella zona di Palmi, dove l’antica Tauriana ha lasciato resti brettio-romani e strutture religiose significative. Oltre a quelli citati, l’intera regione è costellata di parchi e aree archeologiche che meritano esplorazione per cogliere la profondità e la complessità di un territorio che è stato nodo tra culture e civiltà.