La serie televisiva Sandokan diventa terreno di scontro politico sull’utilizzo delle risorse europee destinate alla cultura. A intervenire è l’europarlamentare Pasquale Tridico, che contesta apertamente l’operazione sostenuta dalla Regione Calabria e ne mette in discussione l’efficacia per il territorio.

Le critiche sull’investimento pubblico

Secondo Tridico, l’investimento di circa ottocentomila euro per la produzione della fiction rappresenta uno spreco di fondi pubblici. La serie, presentata come un progetto legato alla promozione della Calabria, sarebbe stata girata in larga parte fuori regione, tra Lazio, Toscana e studi televisivi, con solo alcune riprese sporadiche effettuate sul territorio calabrese.

Una promozione ritenuta inefficace

L’europarlamentare sottolinea come la presenza marginale della Calabria nella produzione svuoti di significato l’obiettivo dichiarato di valorizzazione culturale e turistica. A suo giudizio, le risorse impiegate avrebbero potuto essere utilizzate in modo più incisivo per raccontare e promuovere le bellezze regionali, ottenendo un ritorno concreto per le comunità locali.

Il nodo della responsabilità politica

Nel suo intervento, Tridico pone l’accento anche sul ruolo del presidente della Regione. Se il governatore fosse stato consapevole delle modalità di realizzazione della serie, si tratterebbe di una narrazione fuorviante rivolta ai cittadini. In caso contrario, la questione assumerebbe contorni ancora più gravi, evidenziando una mancanza di controllo sulla gestione della spesa pubblica.

Una vicenda simbolo di un metodo contestato

La polemica su Sandokan viene indicata come l’emblema di un approccio che solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’efficacia delle politiche culturali regionali. Per Tridico, la cosiddetta Calabria straordinaria resta confinata alla comunicazione istituzionale, mentre le scelte concrete non produrrebbero benefici reali per il territorio e per i cittadini.