Franco Piro, il padre della Legge 104: un calabrese che ha fatto la storia dei diritti in Italia
Una vita politica tra competenza e visione sociale

In un’Italia che spesso dimentica, è necessario ricordare chi ha scritto pezzi fondamentali della nostra democrazia sociale.
Franco Piro, nato a Cosenza il 23 luglio 1948, non è solo un ex parlamentare ma a tutti gli effetti, il padre della Legge 104/1992, una delle normative più importanti e rivoluzionarie mai approvate nel nostro Paese a tutela dei diritti delle persone con disabilità. Era poliomielitico e per tale ragione è stato il promotore di questa legge. E' stato anche segretario della federazione bolognese di potere operaio
Una vita politica tra competenza e visione sociale
economista, accademico e politico raffinato, Franco Piro ha militato nel Partito Socialista Italiano durante gli anni più intensi del dibattito riformista. È stato deputato per tre legislature, ricoprendo anche ruoli come quello di Presidente della Commissione Finanze della Camera.
Ma, soprattutto, si è distinto per una visione chiara e strutturale dello stato sociale: non come mero assistenzialismo, ma come strumento di giustizia.
La Legge 104 ne è l’esempio più lampante.
La Legge 104: una rivoluzione silenziosa
La Legge 5 febbraio 1992, n.104 ha segnato una svolta epocale. Fino ad allora, in Italia mancava un quadro normativo completo che garantisse diritti, dignità e tutele reali alle persone con disabilità e ai loro caregiver. Con questa legge, si riconosce per la prima volta il diritto all’assistenza, all’integrazione sociale e lavorativa, alla partecipazione attiva nella vita della comunità.
Cosa ha reso la 104 così innovativa?
Ecco alcuni elementi centrali e spesso poco conosciuti della riforma. Congedi retribuiti e permessi lavorativi, la legge permette ai familiari di prendersi cura di un congiunto disabile senza dover rinunciare al lavoro. Un passo decisivo per coniugare cura e dignità lavorativa. Agevolazioni fiscali e trasporti, grazie alla 104 sono previste detrazioni, sgravi e facilitazioni su spese mediche, veicoli e barriere architettoniche. Diritto all'istruzione e al lavoro, la legge ha costretto il sistema pubblico a prevedere tutor, insegnanti di sostegno, e percorsi lavorativi inclusivi. Una cultura dell’inclusione prima quasi inesistente.
Un impatto sociale incalcolabile
Milioni di famiglie italiane ogni giorno vivono una quotidianità migliore grazie a quella legge, chi ha un parente con disabilità, chi assiste un genitore anziano, chi combatte una malattia degenerativa ha trovato in quella norma uno scudo, una risorsa, un’ancora. Franco Piro non ha solo scritto una legge, ha cambiato la vita concreta di persone che lo Stato prima ignorava, eppure in pochi conoscono il suo nome. In un Paese dove spesso si ricordano più facilmente i proclami che i risultati, Franco Piro è rimasto in disparte, coerente con il suo stile sobrio e concreto mai al centro del dibattito televisivo, mai alla ricerca della passerella. Un uomo di contenuti, di carte scritte bene, di battaglie condotte senza megafoni ma con una lucidità politica e culturale rara.
L’eredità morale di un calabrese silenzioso
Si discute tanto e spesso a vuoto di diritti e inclusione,
la figura di Franco Piro dovrebbe tornare al centro, non solo per restituirgli il merito che gli spetta ma per ricordare che il sud e la Calabria in particolare, hanno dato all’Italia non solo storie difficili, ma anche pagine straordinarie di progresso e civiltà.
Franco Piro ha scritto una legge ma, soprattutto, ha scritto una lezione, quella che i diritti veri non si conquistano con le urla, ma con la cultura, la visione e la tenacia.