Elisabetta Santoianni
Elisabetta Santoianni

Nei giorni scorsi, a Cosenza, si è svolta l’assemblea congressuale regionale di Aic Calabria – Associazione Italiana Coltivatori – per definire il nuovo assetto di governo. L’incontro ha messo in evidenza la volontà del sodalizio, fondato e diretto a livello nazionale da Giuseppino Santoianni, di rafforzare il sostegno ai giovani agricoltori, valorizzare la cooperazione e consolidare la presenza dell’Aic nelle istituzioni locali e regionali.
Al termine dei lavori, sono stati eletti per acclamazione i membri del nuovo direttivo: Francesco Commisso, Francesca Longo, Mariangelina Russo, Giuseppe Franco, Enzo Barbieri e Gaetano Berlingieri.

L’elezione di Elisabetta Santoianni e il programma di mandato

Secondo le norme statutarie, il nuovo direttivo ha proposto la nomina di Elisabetta Santoianni come presidente di Aic Calabria. La candidatura ha ottenuto l’unanimità dei consensi e un lungo applauso da parte dell’assemblea.

Nel suo discorso di insediamento, Santoianni ha evidenziato la necessità di sostenere le aziende agricole familiari che vogliono investire in agricoltura sostenibile, ampliare l’offerta di educazione alimentare e ambientale e promuovere il rilancio delle aree interne. Ha sottolineato che il lavoro dei prossimi anni sarà in continuità con quello svolto dalla precedente presidenza, con l’obiettivo di rafforzare la presenza dell’associazione ai tavoli istituzionali e dare voce alle esigenze degli agricoltori in tutte le sedi, dai governi regionali e nazionali fino alle realtà locali.

Valorizzazione delle eccellenze e difesa delle aree interne

La neo presidente ha riconosciuto il lavoro svolto dall’assessorato regionale all’Agricoltura, guidato da Gianluca Gallo, per la promozione delle eccellenze calabresi, in particolare nel settore agricolo e vitivinicolo. Ha ribadito l’importanza di investire nella valorizzazione, nella formazione e nella modernizzazione delle imprese, mantenendo vivo il legame con le tradizioni tramandate da generazioni.

Santoianni ha infine rimarcato che la sfida più grande è difendere le aree interne e le aziende agricole nei territori marginali, adottando politiche di tutela e riconoscimento di un lavoro che non è solo economico, ma anche sociale e di salvaguardia del territorio. «Il futuro dell’agricoltura calabrese – ha concluso – è possibile, concreto e va difeso e sostenuto con determinazione».