Firmo, cresce la protesta contro l’antenna 5G: il Comitato chiede chiarezza e stop all’installazione
Contestazioni al consiglio comunale per la gestione del caso: chiesto un tavolo di confronto urgente con Inwit e la presenza dei sindaci di Firmo e Lungro

Continua a far discutere l’installazione dell’antenna 5G nel territorio di Firmo. Il Comitato Stop Antenna 5G esprime preoccupazione per la “rassegnazione e negligenza” con cui, secondo i cittadini, le amministrazioni comunali di Firmo e Lungro hanno affrontato la questione fin dall’inizio. In particolare, viene criticato l’atteggiamento del Comune di Lungro, considerato “trascurato e disattento”, che avrebbe influenzato negativamente la posizione di salvaguardia della salute dei cittadini e del territorio.
Una discussione animata in Consiglio
Nel corso dell’ultima riunione consiliare, dopo varie discussioni anche animate, è emersa una presa di coscienza più chiara del problema. Non si tratterebbe soltanto della tecnologia in sé, ma del modo e del luogo in cui il palo, alto 34 metri, è stato installato: un’area particolarmente sensibile dal punto di vista paesaggistico e ambientale.
La decisione del Consiglio comunale
Il Consiglio ha deliberato all’unanimità una proposta sostenuta anche dal dott. Laghi, presente su invito del comitato. Il sindaco di Lungro si è impegnato in prima persona a contattare nei prossimi giorni i dirigenti di Inwit, la società responsabile dell’impianto, per organizzare un tavolo di confronto alla presenza del sindaco di Firmo e dei rappresentanti del Comitato Stop Antenna 5G.
Una data che fa discutere
Un ulteriore punto sollevato dal comitato riguarda la documentazione dell’intervento: l’avviso ufficiale da parte dell’operatore Vodafone circa l’installazione dell’antenna è stato notificato solo il 28 aprile 2025, mentre gli atti disponibili presso il Comune di Lungro risalgono al 12 ottobre 2024. Una discrepanza che solleva interrogativi sulla trasparenza e la tempestività dell’iter autorizzativo.
Le finalità del comitato
Il Comitato ribadisce la propria missione: difendere la salute dei cittadini e opporsi a un’infrastruttura ritenuta impattante anche dal punto di vista visivo e ambientale. “Oltre il danno, anche la beffa”, scrivono, sottolineando che “sulla salute dei cittadini non è consentito scherzare”.