Occhiuto all'attacco di Tridico sulla vicenda reddito
Messaggio social del governatore uscente e ricandidato

«Ma quale reddito… Non venite qui a prendere in giro i calabresi. Non si può speculare sulla sofferenza delle persone». Con queste parole, il presidente uscente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha lanciato un duro attacco via social al suo principale sfidante alle regionali di ottobre, Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps. Nel mirino del governatore, il cosiddetto “reddito di dignità”, proposto dal candidato del centrosinistra come misura cardine della sua campagna elettorale.
Secondo Occhiuto, si tratterebbe di «una grande sola», paragonabile al reddito di cittadinanza: «Si può fare campagna elettorale prendendo in giro i giovani, speculando sul bisogno e sulla disperazione di chi non ha un lavoro?».
Le accuse di incoerenza
Il presidente uscente ha sottolineato come la proposta del centrosinistra sarebbe stata modificata più volte in pochi giorni: «Prima hanno detto che avrebbero fatto il reddito di cittadinanza, poi che avrebbero introdotto il reddito di dignità, salvo rendersi conto che non si può applicare a livello regionale. Alla fine hanno cambiato di nuovo versione, parlando di un’erogazione unica per chi apre una partita Iva. Guardate cosa propongono».
Occhiuto ha anche citato l’economista Marcello Minenna, «che prima ha lavorato con loro e oggi collabora con me», come voce critica nei confronti della proposta di Tridico.
Le misure già attive in Calabria
Rivolgendosi direttamente ai cittadini, il governatore uscente ha rivendicato i risultati ottenuti: «Molte delle cose che loro promettono di voler fare dopo le elezioni, noi le abbiamo già fatte da mesi».
Occhiuto ha portato alcuni esempi: «“Fusese” è un bando a sportello che consente ai disoccupati calabresi di ricevere un contributo per aprire una partita Iva o avviare un’attività. “Dunamis” è un altro bando che permette alle imprese di assumere giovani disoccupati a tempo indeterminato, ricevendo un contributo del 50% sul costo del lavoro. C’è anche la possibilità di trasformare rapporti precari in contratti stabili, con incentivi immediati».
Il paragone con la Puglia
Infine, Occhiuto ha respinto con decisione il riferimento alla legge regionale pugliese spesso citata dal centrosinistra: «Non bisogna credere alle bagianate che raccontano. La legge pugliese non c’entra nulla con il reddito di dignità. È solo propaganda».
Con queste dichiarazioni, la campagna elettorale calabrese entra sempre più nel vivo, segnata da uno scontro diretto e acceso tra i due principali contendenti alla guida della Regione.