Calanna, la Cappadocia di Calabria: un paesaggio di pietra sospeso tra mito, natura e memoria antica
Un paesaggio scolpito dal vento e dal tempo, dove natura, storia e memoria si incontrano tra tafoni, necropoli antiche e panorami sullo Stretto di Messina
Alle porte di Reggio Calabria, il borgo di Calanna accoglie il visitatore con un paesaggio inatteso, quasi irreale. Le colline rivolte verso lo Stretto di Messina rivelano forme rocciose modellate nei millenni, creando un ambiente che ricorda una sorta di “Cappadocia di Calabria”. Il nome, di origine greca e interpretabile come “bel riparo”, suggerisce una terra antica e protettiva. Le arenarie scolpite dal vento e dall’acqua hanno dato vita a archi, colonne, cavità e superfici merlettate che, illuminate dal sole, si tingono di tonalità dorate simili a dune desertiche, in armonioso contrasto con la vegetazione mediterranea.
I tafoni come sculture naturali e custodi di memoria
Le rocce di Calanna, formate da un’arenaria ricca di fossili conchigliferi, sono conosciute come tafoni, un termine che potrebbe affondare le radici nel linguaggio mediterraneo e collegarsi alla parola greca per “tomba”. Le loro cavità ricordano finestre affacciate sullo Stretto, quasi occhi di pietra rivolti verso il mare. Avvicinandosi, riaffiorano antichi fossili, soprattutto pectinidi, che emergono dalle pareti come tracce di un mare scomparso. Oltre al valore naturalistico, queste formazioni hanno custodito storie umane: tra Ottocento e Novecento furono usate come ricoveri per pastori e animali e, nei periodi più difficili, come riparo per la popolazione durante le guerre. Lungo il fianco della collina del castello medievale è ancora visibile un piccolo sistema di aperture scavate nella roccia.
Una necropoli millenaria e il dialogo tra storia e natura
Negli anni Cinquanta, nella contrada dei tafoni, è emersa una necropoli dell’Età del Ferro scavata direttamente nell’arenaria. Le dieci tombe, a grotticella o a forno, conservavano scheletri deposti in posizione fetale, un gesto che sembra evocare il ritorno simbolico alla terra e al principio della vita. Visitare oggi i tafoni di Calanna significa attraversare epoche intrecciate, dalle origini geologiche della roccia alle sepolture protostoriche, dai rifugi pastorali alle testimonianze dei conflitti del passato. È un luogo in cui la natura parla, la memoria affiora e la Calabria rivela una parte della sua anima più antica e misteriosa.