Dalida, la voce del mondo con il cuore in Calabria
Nata al Cairo da genitori di Serrastretta, l’artista internazionale non ha mai dimenticato le sue radici calabresi: oggi la sua terra d’origine la celebra come simbolo di orgoglio e identità culturale

Iolanda Cristina Gigliotti, conosciuta al grande pubblico come Dalida, nacque il 17 gennaio 1933 al Cairo, all'interno di una numerosa comunità italiana. Sebbene cresciuta in Egitto, conservò sempre un forte legame con la Calabria, terra d’origine dei suoi genitori. La famiglia proveniva da Serrastretta, un piccolo borgo montano in provincia di Catanzaro. Il nonno Giuseppe era emigrato in Egitto alla fine dell’Ottocento con i suoi genitori: il padre Pietro, violinista dell’orchestra del Cairo, e la madre Filomena, sarta, portando con sé la cultura, la musica e i valori della loro terra calabrese.
La voce che univa Egitto, Francia e Calabria
Dopo un’infanzia trascorsa tra le tradizioni italiane ed egiziane, Dalida si fece notare giovanissima vincendo un concorso di bellezza e debuttando nel cinema egiziano. Il trasferimento a Parigi segnò l’inizio di una carriera folgorante: diventò una delle voci più amate d’Europa, vendette milioni di dischi, conquistò l’Olympia e ricevette numerosi riconoscimenti internazionali. La sua voce, insieme al suo carisma unico, la rese un simbolo globale, capace di unire mondi e culture diverse.
Il legame calabrese: orgoglio e memoria collettiva
La Calabria oggi ricorda Dalida con profondo affetto. A Serrastretta, suo paese d’origine, le è stata dedicata una Casa Museo, un anfiteatro e persino un premio regionale che porta il suo nome. L’artista è celebrata non solo per la sua carriera straordinaria, ma come simbolo di una terra che, pur vedendo partire molti dei suoi figli, conserva la loro memoria con fierezza. Dalida rappresenta la forza delle radici calabresi e la capacità di trasformare una storia semplice in un’eredità universale. Un’icona che ha saputo far vibrare il mondo con una voce venuta dal cuore del Sud.