L’aggressione alla Global Sumud Flotilla da parte di Israele viene definita dalle sigle sindacali un vero atto di guerra contro l’umanità e contro il diritto internazionale. La missione civile, composta da volontari, lavoratori e rappresentanti della società civile, aveva l’obiettivo di portare beni di prima necessità alla popolazione di Gaza e di rompere l’assedio imposto alla Striscia. L’attacco, sostengono i promotori, rappresenta un crimine che richiede una risposta immediata e concreta.

La condanna del governo italiano

Secondo l’Unione Sindacale di Base e Or.S.A. Mari e Porti Gioia Tauro, l’Italia non può rimanere complice di uno Stato che massacra civili e impone con la forza la propria volontà, impedendo l’ingresso persino di aiuti alimentari essenziali. La denuncia si estende anche alle relazioni economiche, militari e commerciali che il nostro Paese mantiene con Israele, giudicate incompatibili con l’articolo 11 della Costituzione che ripudia la guerra.

La mobilitazione al porto di Gioia Tauro

Come risposta, è stato proclamato uno sciopero generale per venerdì 3 ottobre, con un presidio fissato dalle ore 7.00 davanti all’ingresso del Porto di Gioia Tauro. Un luogo simbolico scelto per ribadire che difendere la Flotilla significa difendere i diritti dei popoli, la dignità del lavoro e il valore della pace. «Il 3 ottobre – dichiarano le organizzazioni sindacali – sarà una giornata di lotta: o si sta con chi bombarda i civili o con chi resiste per liberarli, o si sta con chi uccide senza pietà o con l’umanità».