Sant’Umile da Bisignano
Sant’Umile da Bisignano

Uomo semplice, umile di nome e di fatto, profondamente legato alla sua terra e al suo popolo: Sant’Umile da Bisignano, al secolo Luca Antonio Pirozzo, è una delle figure più significative della spiritualità calabrese. Nato nel piccolo borgo di Bisignano (Cosenza) il 26 agosto 1582, divenne frate laico dell’Ordine dei Frati Minori e visse un’esistenza segnata da preghiera, penitenza e straordinaria devozione.

Il suo nome religioso – Umile – rifletteva pienamente la sua indole: schivo, riservato, privo di istruzione ma dotato di un'intelligenza spirituale sorprendente, fu spesso cercato da prelati e nobili per i suoi consigli, che offriva con saggezza e discrezione. La sua fama di santità si diffuse già in vita, grazie anche ai fenomeni mistici che lo accompagnavano: estasi, visioni, e soprattutto miracoli, documentati da numerose testimonianze storiche.

Un testimone silenzioso di fede e carità

Entrato nel convento francescano di San Francesco di Paola a soli 18 anni, Umile trascorse gran parte della sua vita tra Bisignano, Acri e altri conventi della Calabria e del Sud Italia, senza mai ricoprire ruoli di rilievo né ambire a posizioni di prestigio. Proprio questa scelta radicale di povertà e nascondimento lo rese, paradossalmente, ancora più influente: molti lo consideravano un “santo vivente”, capace di consolare, guarire e infondere speranza.

Pur non essendo sacerdote, fu chiamato più volte a Roma per essere ascoltato dai superiori dell’Ordine e persino da alcuni papi. La sua figura ispirò altri religiosi e fedeli a condurre una vita più sobria, coerente con il Vangelo, in un periodo storico segnato da crisi religiose e morali.

La canonizzazione e il culto popolare

Sant’Umile morì il 26 novembre 1637 nel convento di Bisignano, dove riposano ancora oggi le sue reliquie, venerate da migliaia di fedeli ogni anno. Il processo di canonizzazione, avviato poco dopo la sua morte, si concluse dopo secoli di devozione ininterrotta: fu proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II il 19 maggio 2002.

Oggi è il patrono di Bisignano, dove ogni anno, a novembre, si celebrano solenni festeggiamenti in suo onore. La sua memoria resta viva non solo in Calabria, ma anche presso le comunità francescane di tutta Italia, che lo considerano uno dei modelli più autentici di santità nascosta.

Un messaggio ancora attuale

In un’epoca dominata da clamore e visibilità, la figura di Sant’Umile parla al cuore di chi cerca silenzio, verità e profondità. Il suo esempio continua a ispirare chi sceglie una vita di servizio, umiltà e preghiera. Nonostante le apparenze, la sua vita ha inciso profondamente nella storia della spiritualità meridionale, ricordandoci che la grandezza si misura nel dono silenzioso di sé agli altri.