Ponte sullo Stretto, rifinanziati 780 milioni tra il 2032 e il 2033
Emendamento alla manovra rimodula le risorse senza alterare l’importo complessivo autorizzato per l’opera
Sono stati rifinanziati gli stanziamenti destinati al Ponte sullo Stretto di Messina con un totale di 780 milioni di euro ripartiti tra il 2032 e il 2033. Lo prevede un emendamento del Governo italiano alla manovra di bilancio, che colloca 320 milioni nel 2032 e 460 milioni nel 2033. La scelta interviene per adeguare il profilo temporale delle risorse allo stato dell’iter amministrativo dell’opera.
Le motivazioni tecniche dello spostamento
Secondo quanto riportato nella Relazione tecnica, il rifinanziamento tiene conto dell’“aggiornamento dell’iter amministrativo e del non perfezionamento degli impegni relativi alle somme iscritte in bilancio nell’anno 2025 in conto residui rinvenienti dall’anno 2024”. In sostanza, le risorse non utilizzate nei tempi inizialmente previsti vengono riposizionate sugli esercizi successivi, senza incidere sull’ammontare complessivo autorizzato.
Valore complessivo invariato
Il documento chiarisce infatti che l’incremento delle dotazioni nel 2032 e 2033 lascia “inalterato il valore complessivo delle somme autorizzate”. Si tratta quindi di una rimodulazione contabile che non modifica l’impegno totale dello Stato sull’infrastruttura, ma ne riallinea la copertura finanziaria alle scadenze operative aggiornate.
Il precedente emendamento ritirato
In una versione precedente, poi ritirata, l’emendamento del governo prevedeva di concentrare l’intero importo di 780 milioni nel solo 2033. La soluzione approvata distribuisce invece le risorse su due annualità, offrendo una scansione più graduale del finanziamento in vista delle fasi successive del progetto.