Crotone, al via la rimozione dei rifiuti industriali dopo 25 anni di attesa
Il 18 agosto parte la bonifica dell’arenile: via oltre 760mila tonnellate di scarti contaminati, tra rifiuti pericolosi e non pericolosi

Il 18 agosto 2025 segnerà una svolta per Crotone: inizierà la rimozione definitiva dei residui industriali accumulati per decenni a pochi metri dal mare. Materiali contaminati, mai smaltiti correttamente, verranno finalmente allontanati dall’arenile e trasferiti fuori dalla Calabria. L’intervento, atteso da oltre 25 anni, prevede il trasporto di circa 400.000 tonnellate di rifiuti non pericolosi e 360.000 tonnellate di rifiuti pericolosi (non contenenti Tenorm o amianto) verso impianti autorizzati in diverse regioni italiane.
Le prime operazioni
Si comincerà con circa 2.000 tonnellate di rifiuti non pericolosi, parte delle 10.000 tonnellate già rimosse e stoccate in aree di sicurezza predisposte da Eni Rewind S.p.A. Dopo le procedure di caratterizzazione, selezione e omologazione, i materiali saranno caricati su oltre 100 camion – circa 15 al giorno – diretti a discariche e impianti autorizzati. Tutte le fasi saranno monitorate da Carabinieri Forestali e Arpacal per garantire controlli ambientali e sanitari costanti.
Un’azione concreta contro una discarica abusiva
L’area oggetto di bonifica non è mai stata autorizzata a ricevere rifiuti industriali e, per decenni, ha ospitato scarti contenenti metalli pesanti, radionuclidi e amianto. L’operazione rappresenta la prima vera azione concreta per eliminare una delle discariche abusive più gravi della regione. Emilio Errigo, Commissario straordinario delegato alla bonifica del Sin di Crotone - Cassano - Cerchiara di Calabria, ha definito il 18 agosto una “giornata da ricordare”, frutto di una collaborazione tra istituzioni nazionali, regionali, locali, forze dell’ordine, associazioni e cittadini.
Prossimi obiettivi della bonifica
Terminata la rimozione dell’arenile, si procederà alla bonifica dell’area fronte mare, alla rimozione dei Cic come stabilito dalla sentenza del Tribunale di Milano del 2012, e al recupero dell’Area Archeologica, compresa la zona “Vigna Nuova”, della foce dell’Esaro e dell’area marino-portuale. L’obiettivo è restituire alla città dignità, fiducia ed economia, trasformando un passato industriale problematico in una prospettiva di sviluppo turistico sostenibile.
Verso una nuova Crotone
Errigo ha ricordato la lunga storia industriale della città, iniziata negli anni ’20 con le centrali idroelettriche della Sila, proseguita con l’industrializzazione agricola del Marchesato e terminata negli anni ’90. Oggi, la sfida è far convivere le realtà produttive ancora attive con una visione di Crotone moderna, attrattiva e turistica, capace di valorizzare il territorio senza rinunciare alla sostenibilità ambientale.