Il Partito Democratico della Calabria torna a denunciare le condizioni drammatiche della sanità regionale, aggravate – secondo i dem – dall’inerzia e dalle scelte sbagliate del centrodestra a livello nazionale e regionale. Una gestione che, accusano, ha preferito la propaganda alla realtà dei fatti, lasciando i cittadini in balia di un sistema fragile e incapace di rispondere ai bisogni essenziali.

Carenze negli ospedali e nelle guardie mediche

Nel mirino del Pd c’è l’Asp di Reggio Calabria, descritta come allo stremo per la “spaventosa carenza di personale amministrativo”. Una condizione che rallenta l’erogazione dei servizi e rende più difficile la gestione ordinaria. Anche le Guardie mediche sono ridotte al minimo, falcidiate dalla mancanza di medici e costrette a operare in strutture fatiscenti, con un impatto diretto sulla qualità dell’assistenza.

Pazienti cronici e dializzati senza sostegno

La situazione è particolarmente grave per i pazienti dializzati e cronici, che spesso non riescono a raggiungere i centri di cura perché privi di mezzi di trasporto o di sostegno familiare. Secondo il Pd, chi necessita di una lungodegenza rimane senza risposte, con un vuoto assistenziale che alimenta la sofferenza quotidiana. Un vuoto che, denunciano i dem, si riflette anche a livello politico, aggravato dalle dimissioni del presidente Roberto Occhiuto, considerate il segno di un “vuoto di potere” che pesa sulle spalle dei cittadini.

L’attacco politico e le proposte

I democratici accusano apertamente Occhiuto e la sua maggioranza di essere “complici del governo Meloni”, colpevole di aver scelto di scaricare i costi della cattiva gestione sanitaria “sui cittadini più deboli”. Il Pd annuncia quindi la volontà di costruire una sanità pubblica forte, basata su investimenti nel personale, nel potenziamento delle strutture e nello sviluppo dei servizi territoriali, con l’obiettivo dichiarato di restituire dignità e diritti a migliaia di calabresi oggi privati di un’assistenza adeguata.