A sei anni dalla prima pubblicazione, torna in libreria Il mediano di Mauthausen (Diarkos) di Francesco Veltri, con una nuova edizione disponibile dal 10 dicembre, rinnovata nella veste grafica e arricchita da inediti materiali fotografici e documentali. A ottant’anni dalla morte di Vittorio Staccione, il calciatore antifascista che pagò con la vita la propria coerenza morale, il libro restituisce voce e dignità a una figura che continua a parlare con forza al presente.

Una storia che cresce con la memoria

Pubblicato per la prima volta nel 2019, il libro aveva riportato alla luce la vicenda quasi dimenticata di un giovane torinese che, partendo dai campetti della periferia, arrivò a vestire le maglie di Torino, Cremonese, Fiorentina e Cosenza. La nuova edizione non è solo un omaggio alla memoria, ma anche un ampliamento del racconto, arricchito da nuove testimonianze e fotografie. Veltri sottolinea come la storia di Staccione rappresenti non solo il percorso di un atleta, ma anche il ritratto di un uomo giusto e coraggioso, capace di difendere fino alla fine i valori dell’uguaglianza, della giustizia e della solidarietà.

Dal sogno del calcio alla persecuzione

Nato nel 1915 nella Torino operaia, Vittorio Staccione fu scoperto giovanissimo da Enrico Bachmann, capitano del Torino, e presto divenne uno dei protagonisti della squadra che vinse lo scudetto accanto a campioni come Baloncieri, Libonatti e Rossetti. Ma dietro la carriera sportiva si celava un uomo di profonda coscienza politica, vicino alla classe lavoratrice e ostile al regime. Un antifascismo spontaneo e sincero che gli costò emarginazione, controlli e infine la deportazione nel campo di concentramento di Mauthausen, dove trovò la morte.

Il valore civile della memoria

Nell’introduzione della nuova edizione, Federico Molinario, pronipote dell’ex calciatore, ricorda come Staccione resti “una dimostrazione storica della ricerca dell’uguaglianza e della comprensione reciproca”. Il lavoro di Veltri, sostenuto proprio dalla famiglia, restituisce dignità e centralità storica a un uomo cancellato dalla memoria ufficiale, ma che oggi emerge come simbolo di resistenza civile e umanità autentica.

Un messaggio che attraversa il tempo

Il mediano di Mauthausen è più di una biografia: è un atto di giustizia e un invito alla riflessione. In un’epoca che fatica ancora a confrontarsi con le proprie ombre, la vicenda di Vittorio Staccione ricorda che la libertà va difesa ogni giorno e che il coraggio di un singolo può trasformarsi in eredità collettiva. “Ho sperato fin dal primo giorno che questa storia potesse arrivare sempre più lontano”, afferma Veltri.
Con questa nuova edizione, quel desiderio si realizza: il mediano che sfidò il fascismo torna a parlare alle coscienze di oggi.