La rete nazionale delle cure di emergenza mostra segnali di crescita e di maggiore efficienza, secondo la “Quarta Indagine Nazionale sullo stato di attuazione delle Reti Tempo-dipendenti” condotta da Agenas. L’indagine analizza la capacità di risposta del sistema sanitario in quattro aree fondamentali: cardiologica, ictus, trauma ed emergenza-urgenza. Tuttavia, pur in un contesto di miglioramento generale, la Calabria continua a evidenziare ritardi strutturali e organizzativi, soprattutto rispetto alle regioni del Centro-Nord.

La Calabria in coda nella rete cardiologica e dell’ictus


Nel settore delle emergenze cardiovascolari, la Calabria ottiene un punteggio di 0,63 su 1, posizionandosi tra le ultime regioni insieme all’Abruzzo. Anche nella rete per la gestione dell’ictus ischemico, il territorio calabrese mostra criticità legate ai tempi di intervento e alla carenza di strutture specializzate. Mentre regioni come Veneto, Lazio e Campania raggiungono la piena operatività, la Calabria fatica a garantire una risposta tempestiva nei casi più gravi, specialmente nelle aree interne dove i collegamenti e la disponibilità di centri attrezzati restano limitati.

Servono investimenti e potenziamento della rete territoriale


Il divario con le regioni più efficienti evidenzia la necessità di investire maggiormente nella sanità d’urgenza calabrese, potenziando i presidi ospedalieri e migliorando i tempi di trasferimento dei pazienti. L’obiettivo è uniformare l’accesso alle cure e garantire standard di intervento omogenei su tutto il territorio. Le prossime fasi del Piano sanitario regionale e l’attuazione dei progetti legati al PNRR potranno rappresentare un’occasione decisiva per rafforzare la rete tempo-dipendente in Calabria, rendendo più efficace la risposta del sistema sanitario alle emergenze più gravi.