Camillo Falvo
Camillo Falvo

Cinque nuovi magistrati entrano a far parte dell’organico del Tribunale di Vibo Valentia, una sede che il procuratore della Repubblica Camillo Falvo definisce “di frontiera”, segnata da una forte mobilità e da una storica difficoltà di stabilizzazione degli organici. A prendere servizio saranno Elena Ficocello, originaria di Benevento, Giuseppe Caramia, di Mesagne, Alessandra Trabucco, di Atri, Viviana Punzo, di Napoli, e Adriano Giorgio Rispoli, di Vico Equense. Ficocello e Caramia svolgeranno funzioni giudicanti, mentre Trabucco, Punzo e Rispoli opereranno in Procura.

La cerimonia di accoglienza in Tribunale

L’accoglienza ufficiale si è svolta nell’aula “Emilio Sacerdote”, alla presenza di magistrati, avvocati, funzionari del Tribunale ed esponenti delle forze dell’ordine. Ad aprire l’incontro è stata la presidente facente funzioni del Tribunale, Tiziana Macrì, mentre l’udienza è stata presieduta dal giudice Rossella Maiorana. Sono intervenuti anche il procuratore Falvo e il vicepresidente dell’Ordine degli avvocati, Antonello Fuscà, a testimonianza del clima di collaborazione istituzionale che caratterizza la realtà giudiziaria vibonese.

Una sede complessa ma altamente formativa

Nel suo intervento, Falvo ha sottolineato la particolarità del Tribunale di Vibo Valentia, spiegando come, a differenza di altre sedi dove le cerimonie di accoglienza sono sporadiche, qui si tengano con maggiore frequenza proprio per l’elevata rotazione del personale. Una criticità che, tuttavia, si accompagna a un grande valore formativo. Il procuratore ha evidenziato come l’esperienza vibonese rappresenti un passaggio professionale intenso e qualificante, grazie a un contesto complesso ma anche a un gruppo di colleghi giovani e preparati, capaci di affiancare efficacemente i nuovi arrivati.

I progressi nella gestione delle pendenze

Falvo ha ricordato anche i risultati raggiunti negli ultimi anni sul piano organizzativo e operativo. La situazione del Vibonese, ha spiegato, è profondamente cambiata rispetto al passato, sia sotto il profilo delle difficoltà ambientali e criminali sia nella gestione delle pendenze giudiziarie. Procura e Tribunale sono riusciti a smaltire gran parte dell’arretrato, arrivando a livelli che altri uffici giudiziari guardano con interesse. Un risultato attribuito al lavoro di squadra e alla continuità dell’impegno profuso da chi ha diretto l’Ufficio e dai magistrati in servizio.

Un’esperienza che lascia il segno

Secondo il procuratore, il periodo trascorso a Vibo Valentia rappresenta un patrimonio professionale destinato a rimanere per tutta la carriera. Molti colleghi, ha ricordato, considerano l’esperienza vibonese più formativa di lunghi anni trascorsi in altre sedi. Un ambiente che, nonostante le complessità, si distingue per la serenità dei rapporti interni e per una collaborazione leale e costante con l’avvocatura.

Organici giovani e assenze fisiologiche

Falvo ha infine accennato a uno degli effetti collaterali di un organico mediamente giovane, rappresentato dalle assenze legittime che talvolta riducono temporaneamente la presenza effettiva dei magistrati. Anche per questo motivo, all’avvio sono operativi solo due dei cinque nuovi magistrati, mentre gli altri entreranno progressivamente in servizio. Un percorso che, ha concluso, sarà affrontato insieme, con l’auspicio di un contributo concreto e duraturo.

Il saluto dell’avvocatura

Il vicepresidente dell’Ordine degli avvocati, Antonello Fuscà, ha ribadito l’atteggiamento di collaborazione costruttiva dell’avvocatura vibonese e la sensibilità verso le problematiche condivise con la magistratura. Rivolgendo un augurio di benvenuto ai nuovi magistrati, ha espresso l’auspicio che possano trovarsi bene nella città e nella provincia, sottolineando anche l’importanza delle condizioni logistiche per favorire la permanenza e un lavoro sereno ed efficace.