Alessandria del Carretto, il borgo delle radici e dei riti sul Pollino
Un piccolissimo gioiello a mille metri d’altitudine, custode di tradizioni uniche, arte popolare e bellezze naturali

Alessandria del Carretto non è una semplice destinazione, ma un’esperienza immersiva tra atmosfera rurale, riti antichi e paesaggi incontaminati. Qui la memoria ancestrale si fonde con le sfumature dell’arte contemporanea, offrendo al visitatore un senso di autenticità che va custodito come prezioso patrimonio vivente.
Origini e fondazione
Alessandria del Carretto, già nota come "Torricella", venne rifondata nel 1633 da Alessandro Pignone del Carretto, assumendo un nome che non ha pari in tutta Italia. Sorge a circa 1.000 metri sul livello del mare, diventando il comune più alto del Parco Nazionale del Pollino, con un’identità che affonda le radici nel contesto aspromontano e nella lenta espansione agricola dell’epoca.
Quadro geografico e patrimonio naturale
Il borgo si apre sul profilo calcareo dei monti del Pollino, con boschi vetusti come l’Acereta di Monte Sparviere e la condivisa presenza della flora tipica dell’Appennino meridionale. La presenza di affioramenti geologici di rilievo e boschi di aceri e querce crea un panorama suggestivo e un habitat perfetto per escursionisti, botanici e amanti della natura.
Arte, murales e festival delle radici
Il centro storico è arricchito da murales contemporanei, frutto del festival “Radicazioni” che richiama artisti da tutta Italia. Dal 2003 ad oggi, queste opere hanno trasformato le mura del borgo in una galleria a cielo aperto, che valorizza l’incontro tra identità locale e creatività contemporanea.
Riti collettivi: la Pitë e il Carnevale antropologico
Due degli appuntamenti più intensi sono la Festa della Pitë – il rito dell’abete –, durante il quale un alto tronco vien tagliato in montagna e portato a braccia nel borgo, simbolo di rinascita e comunità, e il Carnevale tradizionale, con le coloratissime maschere Polëcënellë che raccontano il contrasto tra ordine e disordine. Si tratta di pratiche culturali tramandate da secoli e studiate da antropologi.
Arte sacra e musei della memoria
Tra i luoghi di culto, la Chiesa Madre di Sant’Alessandro Papa e Martire, edificata all’inizio del XVII secolo, mostra una facciata in pietra con tre portali ad arco e navate in stile neoclassico. Sono presenti anche la Cappella di San Rocco e resti di edifici bizantini come quella di Sant’Elia. Il Palazzo Chidichimo racconta la nobiltà del passato, mentre il Museo Guido Chidichimo celebra la figura del cardiochirurgo alessandrino. Il Museo del Lupo e l’Orto Botanico Difisella arricchiscono ulteriormente il patrimonio culturale.
Un borgo autentico
Parte dell’associazione “Borghi Autentici d’Italia” e della rete dei Comuni Virtuosi, Alessandria del Carretto mantiene una vita sociale centrata sulla piazza, focalizzata sul rispetto delle tradizioni e sulla sostenibilità. Ancora oggi la comunità si incontra nel cuore del borgo, un luogo sospeso tra storia, spiritualità e semplicità quotidiana.