Negli ultimi dieci anni il mondo dell’artigianato italiano ha subito un duro colpo: quasi 400mila artigiani in meno, pari a una perdita del 22% rispetto al 2014. È questo il quadro allarmante tracciato dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha analizzato i dati forniti da Inps e Infocamere/Movimprese. Un calo che ha riguardato tutte le regioni, ma con intensità diverse. E, sorprendentemente, la Calabria è tra le realtà che hanno tenuto meglio il colpo.

Mentre in regioni come le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo le perdite hanno superato il 26%, nel Mezzogiorno – e in particolare in Calabria – la contrazione del numero di artigiani è stata più contenuta. Crotone, ad esempio, è tra le province italiane che hanno registrato il calo minore tra il 2023 e il 2024: appena -2,7%, pari a 78 artigiani in meno. Un dato che, seppur negativo, rappresenta una sorta di "resistenza" rispetto al panorama nazionale.

Pnrr e Superbonus tra i salvagenti del Sud

A contribuire a questa tenuta sono stati alcuni fattori chiave: gli investimenti pubblici legati al Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e i benefici derivanti dal Superbonus 110%, che hanno dato una spinta soprattutto ai settori legati all’edilizia, uno dei comparti artigiani più rilevanti nel Meridione.

Sebbene il trend resti negativo anche in Calabria, i segnali provenienti da territori come quello crotonese fanno intravedere una maggiore capacità di adattamento, in parte grazie alla domanda generata dagli interventi pubblici e in parte per la presenza di settori in crescita anche a livello locale.

Nuove opportunità: il benessere e il digitale

Nel panorama complessivo, non tutti i settori artigiani stanno vivendo una fase di declino. In controtendenza si trovano le professioni legate al benessere (acconciatori, estetisti, tatuatori), al digitale (sistemisti, videomaker, social media manager), e all’alimentare, con performance positive per gelaterie, gastronomie e pizzerie da asporto. Anche in Calabria questi ambiti stanno trovando spazio, soprattutto nei centri urbani e nelle località a vocazione turistica.

Una sfida ancora aperta

Il calo generalizzato resta un campanello d’allarme serio, anche perché a scomparire sono spesso imprese a conduzione familiare che rappresentano un patrimonio culturale e professionale del territorio. Tuttavia, la Calabria mostra segnali di resilienza e, con politiche mirate e supporto alla microimprenditorialità, potrebbe giocare un ruolo chiave nella rinascita dell’artigianato italiano.