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L’Autostrada A2, nota anche come “Autostrada del Mediterraneo”, è un’arteria vitale per il Sud Italia, lunga circa 432 chilometri, collega Fisciano, in Campania, a Villa San Giovanni, in Calabria, attraversando territori campani, lucani e calabresi. Il suo tracciato è caratterizzato da numerose gallerie, 186 in totale, e da oltre mille viadotti, testimonianza della complessità orografica che attraversa. L’autostrada svolge un ruolo fondamentale nel collegamento dei poli economici e nella mobilità di persone e merci su una delle dorsali meridionali principali.

Il tema termovalorizzatori nel dibattito calabrese

In Calabria il tema dei termovalorizzatori è spesso al centro delle discussioni ambientali e politiche. Un caso emblematico è quello del termovalorizzatore di Gioia Tauro, per il quale è stato proposto un raddoppio. Secondo gli studi della Regione, l’ampliamento potrebbe abbattere le emissioni attuali fino all’88 per cento, ma questi calcoli restano controversi, dato che le linee esistenti continuerebbero a operare nel frattempo. Tuttavia, la Corte Costituzionale ha sospeso la realizzazione del raddoppio fino all’approvazione del nuovo piano regionale dei rifiuti. A livello nazionale, l’incenerimento dei rifiuti in Italia rappresenta una modalità meno diffusa rispetto ad altri Paesi europei: dei circa cinquantaquattro impianti censiti, poco più di quaranta sono attivi, concentrati soprattutto nel Nord e in Toscana.

Tra infrastrutture di rete e gestione dei rifiuti: possibili sinergie

Sebbene l’autostrada A2 non abbia un nesso diretto con i termovalorizzatori, entrambi i temi mostrano due facce del nodo infrastrutturale meridionale: mobilità e sostenibilità ambientale. Progetti strategici come l’ammodernamento della A2 e l’adozione di impianti moderni per i rifiuti potrebbero dialogare nei piani regionali, puntando a uno sviluppo integrato. Nei trasporti, la A2 diventa smart road con tecnologie digitali per il controllo del traffico e la sicurezza. Sul fronte ambientale, la questione termovalorizzatori apre il confronto tra l’esigenza di ridurre la dipendenza dalle discariche e i rischi connessi alle emissioni, la capacità tecnologica degli impianti e la governance regionale. Un’area come la Calabria, servita dall’A2, resta tra le più interessate: l’efficienza nella mobilità e una politica integrata sul ciclo dei rifiuti possono rappresentare leve essenziali di sviluppo locale e tutela del territorio.